Meina pone sedici Stolpersteine
in ricordo della strage del 1943

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Toccante cerimonia a Meina (Verbania) per la posa di 16 pietre d’inciampo in memoria delle vittime della strage perpretrata durante la Seconda guerra mondiale.
La giornata di domenica si è articolata in molti momenti di riflessione nella cittadina sul Lago Maggiore dove nel settembre del 1943 avvenne l’atroce strage nella quale 22 ebrei perseguitati furono arrestati e 16 di questi furono assassinati dalle SS grazie alla segnalazione di italiani.
Di fronte ad un grande pubblico, la gente presente nella località si è unita ai tanti venuti da Milano e da altre città. Il sindaco Fabrizio Barbieri ha poi accolto nella sala del municipio gli ospiti e i partecipanti hanno seguito la ricostruzione storica a cura dell’Istituto storico della Resistenza.
Alla cerimonia organizzata dalla sinagoga riformata milanese Lev Chadash ha fatto seguito la rappresentazione “Pietre, La memoria ebraica nelle melodie che attraversano il tempo” del duo “Stellerranti” (Cinzia Bauci – Contralto; Pier Gallesi fisarmonica).

meinaIl Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Osimo ha portato ai presenti un messaggio del Presidente dell’Unione Renzo Gattegna: “Mi è gradito rivolgere il più caloroso saluto agli organizzatori, a nome mio personale e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Quello odierno costituisce infatti un importante momento di riflessione sul tema della Memoria, sulla sua elaborazione, sulla lezione del passato che investe ogni giorno la nostra quotidianità e le nostre scelte. Un impegno che assume un significato particolare in questo luogo, nel ricordo della carneficina che fu compiuta ai danni di tanti civili inermi. Molteplici sono le realtà che prendono parte all’iniziativa: una trasversalità che è prova di quanto determinati valori e principi siano diffusi a tutti i livelli. Ed è una grande opportunità che si ripresenta quella di avere con noi Gunter Demnig, l’artista tedesco il cui nome è e sempre sarà legato a questa straordinaria iniziativa che va sotto il nome di ‘pietre d’inciampo’. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è l’ente istituzionale di rappresentanza di tutti gli ebrei italiani: un mondo piccolo, ma estremamente diversificato e plurale. E per noi essere qua oggi, rappresentati dal nostro Assessore alle Scuole e ai Giovani Guido Osimo, costituisce prima di tutto una responsabilità e un impegno veri, che rinnoviamo davanti a tutti voi”.
Alla cerimonia, cui hanno preso parte molti altri esponenti dell’ebraismo italiano, era presente anche l’artista tedesco Gunter Demnig, creatore delle pietre d’inciampo, per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini perseguitati deportati o assassinati dai nazifascisti. L’iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare dei blocchi in pietra coperti di una piastra metallica nella pavimentazione stradale delle città, davanti alle abitazioni che durante la Shoah furono teatro di arresti, deportazioni o assassinii.
All’imbarcadero di Meina l’artista tedesco ha posato 16 ‘pietre d’inciampo’ in ricordo della prima strage di ebrei sul suolo italiano. Infatti, tra il 12 settembre e il 10 ottobre del 1943, i nazisti uccisero lungo il Lago Maggiore 57 ebrei, 16 dei quali si erano rifugiati nell’Hotel Meina. Demnig ha ricordato che uno scolaro tedesco ha commentato il suo lavoro così: “Le pietre d’inciampo non sono pericolose, perché si inciampa con la testa e con il cuore”. Esse sono anche un omaggio a chi è rimasto vittima delle persecuzioni: per leggerle, infatti, bisogna inchinarsi.
Il progetto è stato realizzato a Meina grazie all’impegno di Rossana Ottolenghi, figlia di Becky Ottolenghi Behar, la cui famiglia è stata l’unica a salvarsi dall’eccidio e che si è impegnata per tutta la vita a ricordare quanto successe soprattutto tra le giovani generazioni.
L’iniziativa odierna, incominciata con un incontro istituzionale presso il Municipio, ha visto anche la partecipazione del prefetto di Novara, le autorità militari e i sindaci delle comunità rivierasche; è stata organizzata congiuntamente dal Comune di Meina, dall’Istituto Storico di Novara e ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Al termine della cerimonia, dopo la lettura di testimonianze sulla strage perpetrata sul Lago Maggiore e con una preghiera ebraica, il sindaco di Meina, Fabrizio Barbieri, ha annunciato che è intenzione dell’Amministrazione comunale trasformare lo spazio dove un tempo sorgeva l’Hotel Meina in un Parco della Memoria.

(30 agosto 2015)