La preghiera ostentata

sermoneta “Li legherai come segno sul tuo braccio, saranno come segnali fra i tuoi occhi”. Inizialmente ammetto di essere rimasta stupita e anche moralmente infastidita dalla nuova moda del #Telfie, viralmente ostentata sui vari social network, sulle pagine instagram e facebook, “Humans of Judaism”. Di fatto selfie scattati in località incantevoli indossando Talled e Tefillin: Galapagos, Bora Bora, Costarica, ma anche davanti al Colosseo.
Ho constatato quanto la preghiera, che dovrebbe essere un momento personale e intimo, venga così esibita, condivisa pubblicamente come una qualsiasi foto vacanziera. Mi sono chiesta quale fosse il senso di questa esposizione in un momento privato, di profondo ringraziamento, di lode o anche aiuto interiore. Mostrare a tutti che in qualsiasi posto al mondo, anche in vacanza, si possa trovare tempo da dedicare alla preghiera? Fare tendenza incentivando i giovani ad avere un colloquio personale e diretto con H’?
telfie Non so quale sia la risposta ma ho riflettuto sul senso della parola connessione, questo termine così moderno, usato e abusato oggigiorno, che mi ricorda quanto questa sia la parola più giusta e adeguata per descrivere quella unione spirituale che ci unisce intimamente ed eternamente a D.O e al popolo ebraico ovunque, in qualsiasi tempo e luogo. Con, ma soprattutto senza foto.

Claudia Sermoneta

(31 agosto 2015)