L’emergenza profughi
e i ponti del dialogo

rassegna La ferma reazione degli ebrei italiani davanti al dramma dei migranti apre oggi le pagine dei più importanti quotidiani. “I segnali registrati in queste drammatiche ore che ci arrivano dalla Repubblica Ceca dove decine di profughi sono stati letteralmente marchiati come fossero bestiame al macello, richiamando inevitabilmente il periodo più oscuro della storia contemporanea, sono soltanto l’ultimo di una serie di inquietanti accadimenti contro i quali ferma deve sentirsi la voce di tutte le società civili e progredite”, afferma il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, le cui parole sono oggi riportate con evidenza da tutta la stampa che conta. Da Repubblica alla Stampa. Dal Corriere al Messaggero ad Avvenire. Il presidente dell’Unione annuncia inoltre l’intento di sollecitare un’ampia mobilitazione della società civile in occasione della prossima Giornata europea della cultura ebraica (domenica 6 settembre). Il tradizionale appuntamento di settembre in cui le sinagoghe e le istituzioni ebraiche aprono le porte a tutta la cittadinanza non a caso, viene sottolineato, “pone quest’anno al centro dell’attenzione la necessità di costruire i ponti del dialogo e della solidarietà e di abbattere i muri dell’isolamento e della discriminazione”. Grande spazio alle sue parole anche sui telegiornali e sui principali contenitori di informazione audio-visivi. Da Rainews al Tg5, da SkyTg24 a Radio Rai1. Sul Tg3 un’ampia intervista realizzata da Francesca Sancin.
Alcuni quotidiani, tra cui Corriere, Messaggero e Avvenire, riportano anche l’intervento della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello. “Le informazioni che arrivano dal confine tra l’Austria e la Repubblica Ceca – dichiara – sono inaccettabili. Gli agenti stanno segnando con un numero sul braccio tutti i rifugiati. È un’immagine che non possiamo sopportare, che riporta alla mente le procedure d’ingresso ai campi di sterminio nazisti, quando milioni di uomini, donne e bambini venivano marchiati con un numero, come animali, per poi essere mandati a morire”.
Il Testimone della Shoah Piero Terracina, interpellato da Repubblica, giudica l’accaduto “un’orribile parodia di quello che è stato fatto ai prigionieri durante il nazismo”. E poi aggiunge: “Stavolta il ‘marchio’ dei migranti non è indelebile: basterà un po’ di acqua per cancellare quei numeri. I poliziotti cechi hanno comunque compiuto un gesto terribile, ma che del nazismo ha solo il sapore, non l’anima cattiva”.

Un patto per la solidarietà. “Serve un’equa ripartizione dei rifugiati”. Questo l’appello congiunto di Berlino, Roma e Parigi, i cui ministri degli Esteri hanno sottoscritto ieri un documento di ampio respiro con il quale hanno chiesto una risposta europea all’aggravarsi della crisi. Mentre fa il giro dei giornali la foto di un bimbo siriano trovato morto sulla spiaggia turca di Bodrum, Budapest resta in tilt con centinaia di migranti accampati fuori dalla sua stazione principale che protestano contro il blocco dei treni da Germania e Austria, in Grecia crescono i numeri degli arrivi, e la Baviera in difficoltà per l’afflusso straordinario di immigrati dai Balcani ha chiesto l’aiuto della provincia italiana autonoma dell’Alto Adige, pronta ad accogliere sul territorio di Bolzano circa 400 persone. Fa il punto sulla situazione il Corriere, che riporta anche la disponibilità del governo italiano a intensificare i controlli al confine del Brennero, ponendo alcune limitazioni a Schengen.

Wiesel: “Il Male può tornare”. Su Repubblica un’intervista al Testimone della Shoah e Premio Nobel Elie Wiesel, che mette in guardia l’Europa sulla necessità di rimanere una società aperta agli stranieri e annuncia la decisione di andare in Ungheria e in altre regioni a raccontare come fuggì dai lager e fu accolto in Francia. “Non è la Shoah ma il Male può tornare”, dice Wiesel. Sempre su Repubblica un commento della filosofa ungherese Agnès Heller, sopravvissuta anch’ella all’inferno, che sostiene: “L’Europa dell’Est ostaggio del bisogno di odio”.
“Quel numero sta sul braccio, ed è vero che non è un tatuaggio ma un tratto di pennarello. Ed è anche vero che non è l’anticamera del campo di sterminio e del forno crematorio. Però saperlo lì, scritto sulla pelle di esseri umani che sono diventati una sequenza di cifre, fa davvero tanta impressione”, scrive Elena Loewenthal sulla Stampa.

Nucleare iraniano, il sì del Congresso. Con il sì della senatrice democratica del Maryland Barbara Mikulski, il presidente americano Barack Obama ha oltrepassato la soglia minima di 34 senatori necessaria per blindare l’accordo sul nucleare iraniano e ha ora i numeri per sostenere un suo eventuale veto presidenziale a una legge repubblicana che cancelli l’intesa. Con il segretario di Stato John Kerry, riporta Repubblica, Obama ha però ammesso che inizia adesso il lavoro più difficile. Ossia la verifica che Teheran rispetti tutte le clausole.

Rivlin: bene l’Italia nella lotta all’odio. “L’Italia ha dimostrato sia a livello educativo che legislativo che non tollera più l’odio e si oppone con decisione all’antisemitismo”. Così il presidente israeliano Reuven Rivlin in un intervento pubblicato dalla Stampa. Nelle prossime ore Rivlin incontrerà il papa in Vaticano e il suo omologo Mattarella al Quirinale, di cui loda le parole spese in memoria del piccolo Stefano Gaj Taché. In serata sarà invece accolto dalla Comunità ebraica romana in sinagoga. Con la presidente Ruth Dureghello e il rabbino capo Riccardo Di Segni anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.

Fascisti a Milano, si muove l’Anpi. “L’Italia, che si è liberata 70 anni fa dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca, è e deve essere un paese democratico e antifascista, non lasciando alcuno spazio a chi propugna nuove forme di autoritarismo”. Così si legge nella lettera aperta, riportata dalle pagine milanesi di Repubblica che Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi, ha indirizzato alle massime cariche dello Stato dopo l’annuncio dei raduni che Casa Pound e Forza Nuova intendono organizzare rispettivamente a Milano e Cantù.

Il futuro del Memoriale. “Assai incerto è il destino dell’opera e il governo italiano ne dovrebbe tutelare l’integrità in loco. Invece la soluzione che si prospetta sembra quella di trasferirla a Fossoli. Idea insensata, se si pensa alla difficoltà e ai costi per trasferire un’opera così delicata, i cui autori sono morti”. È quanto si legge in un intervento che appare su Repubblica a proposito del futuro del Memoriale italiano di Auschwitz.

Ebraismo a porte aperte. “Gettare ponti, favorire momenti di incontro e confronto, in un periodo storico difficile e complesso come questo è estremamente importante, per contrastare, quantomeno idealmente, coloro che della persecuzione della diversità fanno una bandiera e una distorta ‘missione’ scagliandosi contro libertà e diritti e macchiandosi di terribili violenze”. Queste le parole del presidente UCEI Renzo Gategna sul tema della Giornata Europea della Cultura Ebraica, il cui tema è quest’anno “Ponti & AttraversaMenti”. Le parole del presidente sono riportate sulle pagine romane del Corriere. Numerosi gli appuntamenti di questi giorni. Il Corriere tra gli altri segnala il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica di Roma che avrà tra i suoi ospiti lo scrittore Etgar Keret e l’architetto Daniel Libeskind. Nelle stesse ore a Bologna, presso il Museo ebraico, avrà inizio un importante jazz festival (Corriere Bologna), mentre stasera a Firenze prima serata del festival “Capriccio italiano” con un omaggio alla cultura ebraica (Nazione Firenze).

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(3 settembre 2015)