Madri d’Israele – Denise

David Zebuloni, studente Dietro ogni grande associazione, c’è sempre una grande donna… Non è forse questo il detto?
Denise Bar-Aharon, di origine statunitense, nel 1991 si trasferisce in Israele con il marito, la figlia di appena un anno e mezzo ed il fratello David, studente alla Hebrew University, a Gerusalemme.
“Eravamo legati da un rapporto che andava ben oltre quello di sangue”, dà così inizio al racconto.
David morì a soli ventott’anni, poco dopo la tragica scoperta di avere il cancro.
“Non mi davo pace, avevo bisogno di colmare il vuoto da lui lasciato, avevo bisogno di concentrare le poche energie rimaste in una causa positiva.”
denise bar aharon Ispirata dalla nota associazione americana Make a Wish (in italiano “Esprimi un desiderio”), Denise decide di fondare in Israele una sede affiliata in memoria dell’amato fratello.
“Make a Wish Israel è un’organizzazione che ha l’ambizioso obiettivo di esaudire i desideri di quanti più bambini affetti da malattie terminali, circa duecentocinquanta l’anno.
Ogni volta che incontriamo un bambino in ospedale gli poniamo quattro domande chiave, assolutamente essenziali e necessarie per la riuscita del nostro lavoro.”
1) Chi vorresti essere se potessi mutare in un personaggio a tuo piacimento?
2) Quale parte del mondo ti piacerebbe visitare?
3) Quale personaggio famoso desidereresti incontrare?
4) Quale regalo più ti piacerebbe ricevere?
“All’interno delle quattro categorie ne decidiamo poi una insieme e cerchiamo in ogni modo, attraverso qualsiasi mezzo a nostra disposizione, di realizzarlo.
Siamo un team composto da sette gestori e centocinquanta meravigliosi volontari.”
La sua voce acquisisce un particolare tono quando mi racconta l’episodio seguente.
“Una volta un bambino ci confidò di desiderare ardentemente di essere un pirata. Ingaggiai immediatamente un falegname che costruì una vera e propria barca dei pirati in dimensioni reali ed un gruppo di attori che si presentò con dei costumi straordinari.
Il piccolo raggiunse così l’apice della sua felicità e sino al giorno in cui si spense, sei mesi dopo, non parlò d’altro a parenti ed amici.”
Quest’anno Make a Wish Israel festeggia vent’anni dalla sua fondazione.
“La società israeliana si è rivelata essere molto più sensibile di quanto immaginassi, migliaia di persone seguono assiduamente la nostra pagina Facebook, volontari e donatori ci sostengono costantemente, elemento fondamentale considerando che siamo autonomi e non riceviamo alcun sussidio dallo Stato.”
Qualche difficoltà?
“Difficoltà?”
Sì, difficoltà: ostacoli da superare, incidenti di percorso, delusioni ed insuccessi.
“Solo all’inizio, quando dovevano affermarci in quanto ente serio e determinato, quando dovevamo trovare i giusti donatori. Sai, non è semplice convincere qualcuno del fatto che, se una bambina desidera abbracciare Tom Cruise, grazie a noi può farlo.”
Dal sorriso malizioso intuisco che l’abbraccio con l’attore hollywoodiano è riuscito con successo e, forse, non solo per la dolce bambina…

David Zebuloni

(3 settembre 2015)