Radici, un patrimonio comune

stand fbcei Siti antichi, pieni di storia e di bellezza, ma vuoti e abbandonati, edifici preziosi minacciati dalla furia delle guerre e del terrorismo, luoghi un tempo sede di felici commistioni culturali oggi ridotti in macerie. Sono i protagonisti dell’iniziativa della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia per la Giornata Europea della Cultura Ebraica, il cui tema “Ponti & AttraversaMenti” è stato inteso come un’occasione per proporre “un momento di riflessione sui beni culturali ebraici, cristiani e islamici a rischio nel mondo per ‎incuria, problemi economici e, per quanto riguarda il Medio Oriente, minacciati di distruzione da parte dei fanatici seguaci del sedicente Califfato”, come spiega il presidente Dario Disegni. A tale scopo, nel giardino del Tempio ebraico di Firenze, designata come città capofila della Giornata, sarà presente uno stand che attraverso un percorso fotografico e multimediale porterà alla scoperta di tali luoghi, allestito in collaborazione con l’Arcidiocesi di Firenze e l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.
Oggetto dell’esposizione saranno esempi di beni culturali e architettonici delle tre religioni monoteistiche in Italia, Europa e Medio Oriente, sia già stati salvati o in fase di recupero, sia quanto resta ancora incustodito e necessita di attenzione e tutela. Una sezione speciale della mostra è poi dedicata a quanto resta dei monumenti architettonici del Medio Oriente danneggiati a causa dei conflitti in corso, prendendo in particolare in esame il caso della città siriana di Ma’loula, i cui preziosi beni sono stati martoriati dai jihadisti dello Stato Islamico. Unico luogo al mondo dove è ancora parlato l’aramaico, il villaggio di Ma’loula è patrimonio dell’Unesco ed è considerato un luogo simbolo della convivenza interreligiosa: i suoi monasteri di S. Teca e dei Santi Sergio e Bacco sono ancora oggi meta di pellegrinaggio di fedeli cristiani e musulmani.
“Questo progetto ha visto per la prima volta lavorare congiuntamente esperti dei beni culturali ebraici, cristiani e islamici nel settore dei beni architettonici, così messi a repentaglio da incuria, abbandono e distruzioni”, osserva Renzo Funaro, architetto e vicepresidente della Fbcei, che ha curato il progetto insieme a monsignor Timothy Verdon e all’architetto Osama Rashid. “L’iniziativa – sottolinea – rientra nel solco della tradizione del dialogo interreligioso che ha visto sempre Firenze protagonista con continui momenti di confronto e colloquio tra le diverse comunità”.
“La Giornata Europea della Cultura Ebraica‎ di quest’anno ci invita a costruire ponti tra la cultura ebraica e le altre culture, per ricercare, nell’imprescindibile rispetto delle singole identità, obiettivi comuni da perseguire”, aggiunge il presidente Disegni. Un sollecito, ha poi concluso, che la Fondazione ha scelto di trasformare in “un monito contro il pericolo della scomparsa di siti e beni imperdibili, patrimonio dell’intera umanità, testimonianza preziosa delle molteplici radici culturali della nostra civiltà”.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(Nella foto Renzo Funaro, architetto e vicepresidente della Fbcei, monsignor Timothy Verdon e l’architetto Osama Rashid).

(4 settembre 2015)