Sulle note del Jewish Jazz

Schermata 09-2457270 alle 13.45.27“Jewish Jazz, dagli Stati Uniti all’Italia passando per Berlino”: è il titolo del festival, ospitato nel cortile del museo ebraico, che da domani sera svelerà al pubblico bolognese lo stretto legame che intercorre tra musica ed ebraismo. Inserito nel cartellone di eventi di “Bèbolognaestate”, il Jewish Jazz animerà anche le serate di martedì 8 e giovedì 10 accogliendo artisti dai background differenti, col patrocinio di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e UCEI.
Si inizia domani il Gabriele Coen Quintet (“Oramai un ospite fisso”, commenta il presidente della Comunità ebraica bolognese Daniele De Paz), che suonerà alla ricerca delle note del compositore Kurt Weill, figlio del primo cantore della sinagoga di Dessau e noto ai più per la collaborazione con il drammaturgo Bertold Brecht. Celebre artista attivo nell’ambiente berlinese, si dovette comunque rifugiare in America nel 1935 per sfuggire alle persecuzioni razziali. Con Coen si esibiranno Benny Penazzi al violoncello, Luca Venitucci, (fisarmonica e pianoforte), Danilo Gallo al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. L’8 arriverà in città l’artista Enrico Fink, che esplorerà, attraverso gli strumenti e le melodie tradizionali, l’eredità dell’ebraismo italiano, accompagnato da Gabriele Coen, Zeno de Rossi, il celebre batterista del cantautore Vinicio Capossela, Francesco Bigoni e Alfonso Santimone. Si concluderà con la serata del 10 che vedrà protagonista il Jamie Saft Trio, con protagonista l’omonimo pianista attivo sulla scena newyorkese, per un omaggio ad artisti ebrei come Bob Dylan e John Zorn. Saft sarà accompagnato da Trevor Dunn e Ben Perowsky. “Oramai il nostro è un appuntamento consolidato – spiega De Paz – e prevede sempre una grande affluenza di interessati: l’incontro tra musica e cultura ebraica non può che suscitare una grande attrattiva”.

(Nell’immagine Gabriele Coen)

(4 settembre 2015)