Israele – I conti con il terrorismo interno
A ventiquattro ore dai funerali di Reham Dawabsheh, l’ultima vittima del rogo di Kfar Duma, (Cisgiordania), un ufficiale dell’esercito israeliano è tornato a parlare con la stampa israeliana dell’attentato dello scorso 31 luglio. Lo ha fatto per ribadire, nonostante le congetture di alcuni, che la mano responsabile dell’attentato che ha ucciso Reham, suo figlio di 18 mesi Ali e il marito Saad, è di estremisti ebrei. “Non ci sono dubbi – ha spiegato l’ufficiale di Tsahal – quello di Duma è stato un atto di terrorismo ebraico”. Nelle scorse settimane c’era chi, nonostante le prese di posizione del Presidente di Israele Reuven Rivlin (nell’immagine in visita a Ahmed Dawabsheh, il bambino di cinque anni tra le vittime dell’attentato di Duma e attualmente ricoverato in un ospedale israeliano) e del Primo ministro Benjamin Netanyahu, aveva messo in dubbio la matrice estremista dell’attentato, parlando di responsabili interni al mondo palestinese e presunti regolamenti di conti. “Tutte le congetture e le speculazioni che sono state diffuse in queste settimane su questo tema sono completamente prive di fondamento”, il monito del rappresentante dell’esercito (riportato dal Times of Israel) che si è poi rivolto alla famiglia delle vittime, assicurando – come ribadito ieri dal Premier Netanyahu – l’impegno delle autorità per assicurare i colpevoli alla giustizia.
Al momento non ci sono notizie certe sulle indagini, su cui ricade il silenzio imposto dal tribunale israeliano, mentre sono stati arrestati negli scorsi mesi alcuni estremisti legati agli ambienti della destra più oltranzista israeliana, radicata in particolare in alcuni insediamenti. Contro alcuni di loro, è stato adottato il fermo amministrativo, generalmente utilizzato dalle autorità per arrestare i palestinesi ritenuti coinvolti in azioni terroristiche. A garantire questo strumento – criticato da alcuni perché permette la reclusione fino a sei mesi senza processo – il gabinetto di Sicurezza di Gerusalemme, con il ministro della Difesa Moshe Yaalon ad assicurare “faremo di tutto per prendere i terroristi”.
(8 settembre 2015)