Qui Roma – Ebraismo, un modello per educare

rossi doria“Applicare i dettami dell’ebraismo all’educazione è possibile: ci troviamo infatti di fronte ad una religione che offre un modello coerente, composito e unitario interessante da prendere in considerazione. Lo scopo del seminario che concludiamo oggi, in effetti, è stato proprio questo”. Così la professoressa dell’Università La Sapienza Antonella Castelnuovo ha aperto i lavori della seconda giornata di “Ebraismo e cultura europea. Le religioni come sistemi educativi” dedicato a “L’ebraismo ed i grandi educatori del ‘900″, organizzato dall’Istituto di psicologia interculturale Onlus e ospitato dal centro ebraico Il Pitigliani con il patrocino dell’Università la Sapienza, la Comunità ebraica di Roma e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Il seminario, che ha visto le relazioni di rabbini, educatori, psicologi e insegnanti moderati dalla psicologa e pedagogista Clotilde Pontecorvo, si è arricchito oggi della presenza di Marco Rossi-Doria, neo assessore alla Scuola e allo Sviluppo delle periferie del Comune di Roma.

“Quando mi laureai alla Università Pontificia Salesiana – racconta Rossi-Doria – decisi di incentrare la mia tesi sull’educazione attraverso una lunga intervista a Clotilde Pontecorvo. Ci incontrammo molti giorni per discutere sul ruolo dell’allievo e quello dell’insegnante e sul rapporto con l’altro e da lì nacque il lavoro ‘Con l’altro davanti’. Il titolo si riferisce alla Genesi che tratta della creazione di Adamo ed Eva in due passaggi differenti: nel primo li descrive come maschio e femmina uniti quasi fossero gemelli siamesi, mentre nel secondo li mette uno davanti all’altro, usando una parola che in ebraico significa ‘contro’. L’altro è un’entità che potenzialmente va verso di te ma è anche contro di te”. “Nel lavoro fatto insieme a Pontecorvo – prosegue – siamo partiti dalla concezione di Kant che vedeva l’altro come qualcosa che è dentro di noi e siamo poi arrivati a Lévinas che ha una visione di eteronoma: l’altro deriva da fuori”. “In definitiva – conclude Rossi-Doria – la base sulla quale noi educhiamo, ovvero il riconoscimento dell’altro, è un territorio di indagine non concluso. Qualcuno legittimamente può aver trovato una risposta e sostenerla ma deve rendersi conto che vive in una comunità nella quale sono presenti altri punti di vita e deve riconoscere che la questione è ancora aperta”.

Si sono poi succedute le relazioni sui sette workshop svoltisi ieri: “Argomentare, scrivere, ragionare” con Milena Pavoncello e Anna Coen, “Storia e memoria” con Sara Valentina Di Palma e Anna Orvieto, “Lingua e discorso nel Testo Sacro” con Antonella Castelnuovo e Ida Zatelli, “Religione o storia delle religioni?” con Carmelo Russo e Paolo Pascucci, “Numeri, metodi, esperienze” con Nicoletta Lanciano e Rossella Crisci, “ll metodo Feuerstein, dalla valutazione all’applicazione” con Ambra Tedeschi e “Attivalamente” con Simona Zarfati e Diletta Veneziani, dai quali sono emersi dibattiti e nuovi territori di confronto. A concludere la mattinata, la presentazione delle attività educative presenti nella Comunità ebraica di Roma: Ambra Tedeschi e Sira Fatucci hanno presentato i progetti offerti dal Centro Il Pitigliani (dai corsi sul metodo Feuerstein, al doposcuola per bambini e ragazzi), Sergio Di Veroli ha raccontato il Progetto Memoria che lo vede raccontare come testimone il periodo nazi-fascista nelle scuole, Giorgio Sestrieri ha introdotto l’Ose, l’ Organizzazione Ebraica di Assistenza Sanitaria, ente no profit internazionale fondato a San Pietroburgo nel 1912 e infine Miriam Haiun ha parlato del lavoro del Centro di Cultura Ebraica di cui è direttrice che si muove su due fronti: l’organizzazione di eventi culturali e la possibilità di far consultare la documentazione di argomento ebraico attraverso una biblioteca con 14.000 volumi, una discoteca e una videoteca. “A conclusione di queste intense giornate di formazione – termina Castelnuovo – il mio auspicio è quello di fare di tutto questo un festival. Un grande evento in spazi come il Maxxi e la protomoteca nel quale ad essere protagonisti siano i vostri alunni, fruitori del lavoro che abbiamo fatto insieme”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(Nell’immagine la psicologa e pedagogista Clotilde Pontecorvo e Marco Rossi-Doria, neo assessore alla Scuola e allo Sviluppo delle periferie del Comune di Roma)

(10 settembre 2015)