Setirot – Un errore enorme
Credo sia noto ai lettori di questa rubrica che le posizioni di Fiamma Nirenstein – riguardo alla politica israeliana così come a quella italiana – sono state, e sono il più delle volte molto lontane dalle mie. Di conseguenza, penso non vi sia dubbio su quanto a me possa non piacere l’ipotesi di una sua nomina ad ambasciatrice di Israele a Roma. Il fatto, poi, che tra Fiamma e me esista da quasi quarant’anni una conoscenza che definirei in qualche modo amicizia dovrebbe essere garanzia di leale e disinteressato profondo dissenso. Ciò detto, sono rimasto basito nel leggere l’indiscrezione di Haaretz secondo cui il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello avrebbero espresso al presidente d’Israele Reuven Rivlin il desiderio di non vedere confermata quella nomina. Tralasciando i motivi addotti a questa ipotetica richiesta, confesso che, se la notizia fosse confermata, aggiungerebbe – per me – dispiacere a dispiacere. Trovo infatti del tutto fuori luogo che rappresentanti così di rilievo dell’ebraismo si intromettano in vicende strettamente politiche che pur li/ci riguardano assai da vicino. Se considero un enorme errore, e lo considero, quando Bibi Netanyahu cerca di influenzare e rappresentare il pensiero della Diaspora, allo stesso modo ritengo sbagliato che ufficiali e importanti esponenti delle comunità ebraiche si adoperino per condizionare il governo israeliano. Perché un conto è manifestare il proprio dissenso o assenso ‘da ebrei’ verso questa o quella decisione di Gerusalemme, ben diverso è quanto è accaduto. Se è accaduto.
Stefano Jesurum, giornalista
(10 settembre 2015)