La rassegna settimanale di melamed
Gli italiani credono nella scuola

melamedbannerMelamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da più di tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Da alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri. Per visualizzare la newsletter settimanale di melamed cliccare qui.

Gli italiani credono nella scuola

“Gli italiani credono nella scuola e ne capiscono più di quanto pensano media, politici, docenti, sindacalisti. Critici, ma non negativi. Danno un voto di 7 meno meno alla capacità della scuola di ‘formare la cultura degli studenti’ e una netta insufficienza a come prepara al lavoro. Promossi i test Invalsi e le riforme più coraggiose”. Dopo presidi, docenti, ministri e sindacati, sono ora gli studenti e le famiglie a parlare, in un sondaggio concepito da Roger Abravanel e Luca D’Agnese, gli autori di “La ricreazione è finita, scegliere la scuola, trovare il lavoro”, che mostra come la richiesta sia di introdurre novità più coraggiose, più ore in classe e la valutazione dei professori. (Corriere, 10 settembre)

Condannare, denunciare. Per la giustizia francese è colpevole di “diffamazione pubblica” il professore che aveva denunciato l’integralismo di un liceo islamico del nord della Francia. Una scuola dove la teoria dell’evoluzione di Darwin è un tabù, la parola “sesso” non può nemmeno essere pronunciata e le studentesse rifiutano di sedere accanto ai maschi. Il professor Soufiane Zitouni, di origini algerine, aveva parlato anche di una vera e propria “ossessione per gli ebrei” nel liceo, dove circolavano idee come: “La razza giudaica è maledetta da Allah”, “gli ebrei dominano tutti i media francesi e la persecuzione contro l’islam in Francia è orchestrata da una lobby ebraica molto potente”. (Il Giornale, 7 settembre)

Un milione per l’integrazione. Le scuole hanno tempo fino al prossimo 15 ottobre per aderire ai due bandi del ministero dell’Istruzione che mettono a disposizione cospicui finanziamenti per il potenziamento dell’italiano come lingua seconda, con particolare attenzione agli studenti di recente immigrazione. E per la prima volta un bando è destinato a finanziare progetti di accoglienza e di sostegno linguistico e psicologico dedicati a minori stranieri non accompagnati. “La lingua è passaporto di comunicazione e integrazione – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini – per questo mettiamo a disposizione delle scuole risorse che consentiranno di dare una risposta al numero sempre crescente di alunni figli di migranti, che rappresentano il 9% della popolazione scolastica”. (Avvenire, 10 settembre)

La censura, a Milano. Sbarcano in Lombardia i progetti di censura sui libri, e la Repubblica (4 settembre) riporta la posizione dei leghisti “Ritirare dalle scuole i libri sulle teorie gender” e la risposta dell’Arcigay: “Fantasie malate di clerico-fascisti, vogliono riportare il Paese nel medioevo”. Assomiglia alla crociata del neo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro contro i libri considerati eretici, quella di Milano, e in Regione il gruppo consiliare della Lega Nord si porta sulle barricate contro la cosiddetta “teoria gender” nelle scuole, con una mozione del capogruppo Massimiliano Romeo che chiede alla giunta di “agire sulle autorità scolastiche preposte, a livello regionale e provinciale, perché vengano ritirati dalle scuole i libri e il materiale informativo che promuove la teoria”. La notizia compare lo stesso giorno anche sulla pagine milanesi di Libero de de l’Avvenire, mentre il giorno successivo il Corriere del Veneto racconta “La prima di un ministro al Pride Village”, con la presenza del ministro Maria Elena Boschi al Padova Pride Village, che sdogana gli famosi libretti per bambini che hanno per tema le “famiglie diverse” e sfogliandone le pagine nella libreria del Village, ribadisce: “Sono libri molto belli”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(11 settembre)