Qui Mantova – Festivaletteratura
Pagine Ebraiche incontra i lettori
Si avvia alla chiusura in queste ore la diciannovesima edizione del Festivaletteratura di Mantova, capostipite dei festival letterari italiani, il cui successo – con quasi 70mila biglietti staccati e quasi 60mila presenze agli eventi liberi, arrivando a superare i 120mila partecipanti – conferma la validità di un’idea di evento culturale che ha ogni anno più imitatori, in tante città e cittadine che ne riproducono il formato, declinato però in mille argomenti diversi, e attirando ovunque centinaia di persone. Code, sempre pazienti e divertite, incontri per cui i biglietti erano esauriti addirittura prima dell’apertura ufficiale del festival e ovunque libri, e soprattutto lettori, intenti ad ascoltare, incontrare, discutere e scoprire le mille offerte e proposte di un festival che quest’anno tanto si è dedicato ai temi attuali e scottanti di un mondo sempre più globalizzato. Pagine Ebraiche, come sempre presente sia con le centinaia di copie distribuite a cura dell’organizzazione del festival che con la redazione, ha raggiunto anche quest’anno a Mantova un pubblico di lettori giù naturalmente propensi ad interessarsi alla cultura. E alla sperimentazione, perché quest’anno più che mai al centro del festival sono state messe le autoproduzioni, i nuovi progetti, e soprattutto la valorizzazione dell’archivio che si candida a diventare una risorsa importante non solo per il festival stesso, ma anche per tutti coloro che hanno a cuore la cultura. E poi l’attenzione all’universo delle biblioteche, alla drammaturgia e a tutte le scritture alternative, in un’edizione che si è davvero presentata come un laboratorio, con anche gli autori meno noti che hanno avuto un pubblico numeroso e partecipe, pronto a farsi coinvolgere. E la minoranza ebraica italiana, con la sua cultura e le sue tradizioni, è entrata ancora una volta con forza nel luogo che in questi giorni raccoglie il meglio della produzione letteraria internazionale, in attesa delle sorprese che sicuramente saprà riservare la ventesima edizione. Perchè bisogna essere pronti anche a fare festa, una delle intenzioni degli organizzatori per il prossimo anno, annunciato dalle nuove cartoline con le tante diverse immagini di lettori, autori, pubblico e volontari che hanno permesso negli anni il successo della manifestazione. E il giornale dell’ebraismo italiano ora si prepara agli altri festival che rendono l’autunno una stagione ricca di cultura, da Camogli a Pordenone, da Torino a Lucca, passando per i tanti altri luoghi dove la presenza del giornale dell’ebraismo italiano viene ormai richiesta, non più solo accolta con favore e simpatia.
a.t. twitter @atrevesmoked
(13 settembre 2015)