Qui Roma – Cinema, Israele protagonista
Trentasette film, documentari e serie tv da ventiquattro paesi; incontri con scrittori, registi e omaggi a divi indimenticabili: torna il 16 ottobre la Festa del cinema di Roma, la kermesse, giunta alla sua decima edizione, che dà appuntamento all’Auditorium Parco della Musica e che quest’anno vede come direttore artistico lo scrittore americano d’adozione Antonio Monda.
Tra i paesi protagonisti del festival, non mancherà Israele, che si conferma essere una delle voci più innovative del panorama cinematografico e che presenterà a Roma la serie tv Fauda e l’opera corale Sport, due prove coraggiose che riflettono e rielaborano il conflitto israelo-palestinese.
Creato dal giornalista Avi Issacharoff, analista per il Times of Israel ed ex inviato di Haaretz e l’attore Lior Raz, Fauda (che in arabo significa ‘caos’) racconta la vita dei mistarviim, il gruppo di soldati israeliani che si fingono arabi e si infiltrano alla ricerca dei miliziani del gruppo terroristico di Hamas, evidenziandone il ‘fauda’, la confusione e la tensione che aleggia continuamente. La prima stagione, trasmessa lo scorso febbraio su Yes, ha come protagonista il terrorista Tawfik Hamed: “Uno che – spiega Issacharoff – è praticamente il diavolo e ha ucciso 116 israeliani. Un diavolo che comunque ama sua moglie e i suoi figli. E che osserviamo anche mentre compra il profumo a sua moglie o fa discorsi di ogni tipo con le persone intorno a lui e i leader di Hamas”. A rendere ancora più caotica la serie, che è stata girata nel villaggio arabo di Kfar Kassem, il periodo delle riprese, svoltesi la scorsa estate durante il conflitto tra Israele e Hamas. “La nostra è una storia che lascia sotto choc il pubblico israeliano. Un pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato” spiega Issacharoff e conclude: “Volevo raccontare la storia dalla parte degli israeliani ai palestinesi e agli israeliani e la storia da parte dei palestinesi agli israeliani e ai palestinesi”. La Festa del cinema porterà sullo schermo anche Sport, la serie di cortometraggi realizzata da 4 registi israeliani e palestinesi (Ahmad Barghouthi, Tal Oved, Lily Sheffy, Matan Gur) che riflettono sulle diverse discipline agonistiche (come spiega eloquentemente il titolo) attraverso documentari e storie di finzione.
Sport ha visto la collaborazione degli addetti ai lavori ebrei e arabi durante le riprese che sono coincise con l’Operazione Margine Protettivo ed è stato presentato all’ultima edizione del Jerusalem Film Festival.
Da segnalare infine, per la sezione Incontri ravvicinati, due appuntamenti speciali: quello con il regista Wes Anderson, reduce dal successo da Oscar Grand Budapest Hotel, ispirato alle storie dello scrittore ebreo viennese Stefan Zweig e quello con il regista Joel Coen che per l’occasione abbandona il fratello e ‘partner in crime’ Ethan per dialogare con la moglie attrice Frances McDormand.
r.s. twitter @rsilveramoked
(30 settembre 2015)