Firenze – Le donne cantano il Qohelet
La Megillah di Ruth, il Cantico dei Cantici, il Cantico di Deborah. E ieri, al termine di un percorso di studio coordinato da Shulamit Furstenberg-Levi, i primi tre brani del Qohelet. Prosegue con successo il lavoro di introiezione (e di successiva esposizione cantata) affrontato da un gruppo di donne fiorentine a confronto con i testi fondamentali della Tradizione e del pensiero ebraico.
I brani proposti nel pomeriggio di Shabbat Chol haMoed non appartengono al repertorio liturgico locale e quindi, per molti dei presenti, hanno costituito una novità assoluta. Fondamentale, nella preparazione, il ricorso alla registrazione di un cantore ashkenazita.
“Uno degli insegnamenti che ho sentito di più è quello dell’importanza di vivere il tempo di ogni cosa, non passivamente, ma con consapevolezza e con tutto il nostro essere” spiega la presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli.
Un percorso che, sottolinea Cividalli, non avrebbe potuto essere tale “senza la tenacia di Shulamit, che ci ha spronate e incitate e ha convinto anche le più incerte”.
Prezioso inoltre il contributo della studiosa Milka Ventura.
(4 ottobre 2015)