L’impegno contro l’indifferenza

peott“L’opposto di amore non è odio, è indifferenza. L’opposto di arte non è brutto, è indifferenza. L’opposto di fede non è eresia, è indifferenza. L’opposto di vita non è morte, è indifferenza”. Si apre con una citazione del premio Nobel e Testimone della Shoah Elie Wiesel il discorso del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna che durante la Giornata Europea della Cultura Ebraica ha voluto dedicare un pensiero particolare alla crisi dei migranti che ha coinvolto il Paese e l’Europa.
È proprio il tema delle migrazioni l’argomento centrale del dossier del mese di ottobre di Pagine Ebraiche curato da Daniel Reichel: un viaggio che inizia con Hans Breuer, il pastore e cantante Yiddish austriaco che con la sua macchina porta al riparo i profughi siriani ed è diventato un fenomeno del web. Spazio poi per l’impegno delle istituzioni ebraiche: dagli appelli del rabbinato, alle iniziative di Milano, Firenze e Torino le cui comunità hanno offerto pasti caldi e un luogo nel quale poter dormire come il Memoriale della Shoah milanese, la “piccola Gerusalemme” fiorentina e una casa torinese messa a disposizione per quattro profughi. In sostegno delle migliaia di persone che fuggono dalla Siria scende poi in campo Israele che oltre la linea di confine cura i feriti e ha all’attivo diverse proposte, tra cui quella della compagnia Sodastream che si è offerta di dare oltre mille posti di lavoro. Le migrazioni sono infine un concetto imprescindibile dalla storia ebraica: il dossier ripercorre la fuga da Tripoli verso l’Italia attraverso i ricordi dell’assessore UCEI Victor Magiar, Jack Luzon, ex consigliere della comunità ebraica romana e Samuel Zarrough, ex presidente di quella livornese. In chiusura inoltre le testimonianze della Yeridah, il fenomeno che vede sempre più ebrei francesi fare l’aliyah e poi decidere di ritornare indietro.

Ampio spazio nelle pagine culturali dedicato al libro “Via San Nicolò 30. Traditori e traditi nella Trieste nazista” (ed. Il Mulino) di Roberto Curci che tenta di far luce sul delatore ebreo triestino Mauro Grini, accusato di aver denunciato più di 300 correligionari. A recensire il libro, esprimendo qualche riserva, gli storici Anna Foa, Simon Levis Sullam, Mauro Coslovich e una nota del direttore della redazione UCEI Guido Vitale. La sartoria della famiglia Grini era adiacente alla storica libreria antiquaria del poeta Umberto Saba, un particolare che non passa inosservato nelle pagine di Curci. A raccontare un Saba più intimo e privo di sensazionalismi è, nell’intervista del mese, Mario Cerne, attuale titolare della libreria e figlio del mitico Carletto, assistente del poeta.

La Mostra del cinema di Venezia e il Festival del film di Locarno hanno portato alla luce numerosi titoli che segnano nuovi punti d’arrivo per il cinema israeliano ma non solo: sul numero di ottobre il successo di “Tikkun”, firmato di Avishai Sivan ma anche di “Haganenet” girato da Nadav Lapid. Locarno ha poi dato la possibilità a sei film israeliani non conclusi e in attesa di finanziamenti di presentarsi davanti alla corte di produttori e distributori internazionali attraverso l’iniziativa First Look. In Laguna è sbarcato invece “Pecore in erba”, soprendente opera prima del regista ebreo romano Alberto Caviglia che affronta lo spinoso tema dell’antisemitismo in un’inedita chiave comica. Impegnato è infine il docufilm di Amos Gitai che ricostruisce l’assassinio del premier israeliano Itzhak Rabin.

L’eredità e il futuro degli italkim, gli ebrei di origine italiana che vivono in Israele, aprono poi le pagine culturali grazie al numero della Rassegna Mensile d’Israel a loro dedicata: “Piccoli numeri, ma di tale qualità da lasciare un segno indelebile con la loro presenza” ricorda il politoligo Shlomo Avineri.

Diverse sono le iniziative che creeranno fermento in tutta l’Italia ebraica nei prossimi mesi: dal progetto UCEI per un marchio di casherut nazionale K.it spiegato dall’assessore Jacqueline Fellus, al Memoriale della Shoah di Bologna raccontato dal presidente della Comunità Daniele de Paz fino ai grandi eventi della Fondazione per i beni culturali ebraici in Italia che ha appena firmato una convenzione con l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione.

Come ogni mese, i collaboratori si confermano essere uno dei motori principali di Pagine Ebraiche: il demografo Sergio Della Pergola delinea lo scenario dell’ebraismo mondiale nel 2050 disegnando il quadro migliore possibile e quello peggiore. Lo storico sociale delle idee David Bidussa recensisce “L’eclisse dell’antifascismo” (Laterza) di Manuela Consonni, la scrittrice Roberta Anau riflette sulla Giornata Europea della Cultura Ebraica. Claudio Vercelli torna sul tema dei migranti mentre Aviram Levy racconta la nuova metropolitana che sorgerà a Tel Aviv e Anna Momigliano analizza le mutazioni diplomatiche alla luce della nuova apertura verso l’Iran. Il rav Alberto Mosher Somekh riflette sui “Giusti tra le nazioni”, rav Gianfranco Di Segni racconta le riforme scolastiche apportate grazie al Talmud e il sofer Amedeo Spagnoletto parla dei compromessi che si devono fare sposandosi. Lo chef Laura Ravaioli propone la ricetta degli Spaghetti alla chitarra con ragù di tonno fresco.

In conclusione un bilancio dell’anno 5775 per lo sport ebraico e israeliano e un mistero dai contorni gastronomici: perché il candidato alle presidenziali Usa Hillary Clinton avrebbe scritto una e-mail che ha come oggetto il piatto tipicamente ashkenazita del Gefilte fish?

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(4 ottobre 2015)