Qui Ferrara – Friuli-Venezia Giulia
un’eredità da riscoprire
Territorio di confine, luogo di incontro di diversi popoli e culture per secoli diviso fra i domini della Repubblica di Venezia e quelli dell’Impero asburgico, dal Medioevo ai nostri giorni il Friuli Venezia Giulia si differenzia da tutte le altre regioni italiane per innumerevoli motivi. Per questo anche la rilevanza e la peculiarità dell’esperienza ebraica all’interno dei suoi confini possono essere oggetto di importanti occasioni di studio e approfondimento, come avverrà dal 12 al 14 ottobre a Ferrara, con il convegno internazionale “Gli ebrei nella storia del Friuli-Venezia Giulia. Una vicenda di lunga durata” promosso dalla Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine e il suo dipartimento di Scienze Umane, il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste, la Comunità ebraica di Trieste e l’Associazione per lo Studio dell’Ebraismo delle Venezie e con il patrocinio di Comune di Ferrara, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità ebraica di Ferrara. Nel corso della tre giorni le relazioni di autorevoli studiosi italiani e stranieri e di giovani ricercatori sonderanno i complessi rapporti fra i nuclei ebraici e la società cristiana, l’organizzazione degli insediamenti ebraici e la loro vita economica, religiosa e culturale, le dinamiche della quotidianità, le conversioni e la persecuzione nazifascista, fino ai personaggi e alle famiglie illustri, come ha sottolineato il curatore scientifico Piercesare Ioly Zorattini nel corso della conferenza stampa di presentazione svoltasi questa mattina a Ferrara.
I lavori del Meis procedono spediti, ma nell’attesa che vengano terminati nel 2019 la Fondazione continua a organizzare e sostenere occasioni di studio, approfondimento e riflessione sui secolari casi degli ebrei in Europa e in Italia – patria di antichissimo e significativo rito sinagogale – “accreditandosi sempre più come principale centro studi in Italia e punto di riferimento nazionale sull’ebraismo”, ha osservato il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto. Sul percorso del nascente complesso museale si è concentrato anche l’intervento di Carla Di Francesco, dirigente generale del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e consigliere della Fondazione MEIS. I lavori del museo, già attivo da quattro anni nella palazzina di Via Piangipane, nel settembre 2016 porteranno all’apertura di un’area giardino e di un padiglione temporaneo destinato a ospitare conferenze, piccole mostre e attività didattiche, mentre nell’autunno 2017 sarà inaugurato anche il corpo C, dove troveranno sede spazi espositivi, la biblioteca, il centro di documentazione. “In definitiva, – ha sintetizzato Di Francesco – al termine del primo lotto il museo disporrà di 760 metri quadri di aree espositive, 180 per il centro di documentazione, 1.900 di area temporanea esterna, 300 di area polifunzionale per eventi ed esposizioni temporanee, 200 di aree didattiche”.
(Nell’immagine: da sinistra, Carla Di Francesco, Mssimo Maisto, Piercesare Ioly Zorattini
(7 ottobre 2015)