Ancora violenze in Israele:
Bibi richiama i riservisti

rassegna Centinaia di riservisti di polizia e guardie di frontiera richiamati dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per contrastare la situazione di crescente emergenza, acuita anche dalle dichiarazioni del leader di Hamas Ismail Hanyeh che ha chiesto ieri agli arabi israeliani di “colpire il nemico” in occasione dell’incontro di calcio della nazionale con Cipro. Al sud della Striscia una folla di palestinesi ha attaccato per il secondo giorno di seguito le postazioni israeliane lungo il confine, con lanci di molotov e pietre e facendosi strada con pneumatici in fiamme. Si sono registrate alcune vittime. Trenta persone sono riuscite in serata a penetrare in Israele: cinque sono state arrestate e le altre respinte. Riposizionate e già sollecitate intanto le batterie anti-missile del sistema Iron Dome, come riporta il Corriere della sera.
Violenze ripetute a Gerusalemme: due ebrei ortodossi provenienti dalla Città Vecchia sono stati colpiti alle spalle con un coltello da un sedicenne palestinese poi catturato, così come quello che ha attaccato due guardie di frontiera nei pressi delle sue mura, mentre nella reazione sono rimasti feriti anche due militari, e in serata aveva luogo anche a Hebron un altro attacco al coltello: questo il bilancio dei feriti degli ultimi accoltellamenti riportato sulla Stampa. Che individua un terzo fronte a Nazareth, dove in centinaia sono scesi in piazza guidati dal Movimento islamico per esprimere solidarietà ai palestinesi di Gaza e Cisgiordania e denunciare le “violazioni di Al Aqsa”.

Gentiloni: “Hamas irresponsabile”. “Siamo di fronte a una crisi gravissima che dimostra quanto sia sbagliato ritenere marginale il conflitto israelo-palestinese. Gli inviti di Hamas a una nuova Intifada sono irresponsabili”. Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un’intervista rilasciata a Repubblica. “Tutti, a cominciare dal governo israeliano, devono contribuire alla de-escalation. La mancanza di un barlume di speranza nel negoziato crea un clima pericolosissimo. Se sullo storico conflitto israelo-palestinese Daesh riuscisse a issare la propria bandiera – spiega Gentiloni – avremmo conseguenze incalcolabili”.

Orrore ad Ankara. Nell’intervista Gentiloni esprime anche dolore e solidarietà alla Turchia – nella cui capitale Ankara un attentato terroristico a una manifestazione pacifica per chiedere la fine degli attacchi governativi contro i militanti curdi ha causato ieri quasi cento vittime e quattrocento feriti. Per il premier turco Erdogan l’attacco ha costituito un “attentato all’unità”. Nella notte cortei nelle città hanno rilanciato lo slogan “Stato assassino”.
La scrittrice Elif Shafak, al Corriere, accusa: “Colpa del presidente Erdogan se la tensione è salita”. Strazianti i racconti dei sopravvissuti: “Mi sono ritrovato a terra, ho avuto paura ad aprire gli occhi”. “Quando ho potuto alzare la testa ho cominciato a sentire le urla. Gente insanguinata, in piedi, seduta”.

L’eroismo della testimonianza. Sono 18 “esempi di impegno civile e dedizione al bene comune” le donne e gli uomini che il capo dello Stato Sergio Mattarella ha deciso di insignire dell’onoreficienza al merito della Repubblica. Tra questi Alberto Sed, sopravvissuto romano al campo di sterminio di Auschwitz che continua a portare la sua testimonianza nelle scuole e nelle carceri, e Luciana Tredici Marrazzi, che durante l’occupazione tedesca a Roma ha nascosto e salvato una famiglia di ebrei e un dirigente partigiano (Corriere).

Siria, l’Isis verso Aleppo. Continua pericolosamente verso Aleppo l’avanzata dello Stato Islamico, che si è impadronito di sei villaggi nei pressi della città siriana finora in mano a gruppi ribelli rivali, minacciando di chiudere un’importante via di comunicazione con il confine turco. L’Isis, secondo quanto dichiarato da un comandante dell’opposizione ad Assad, “sta approfittando dei raid aerei russi”, che costringerebbero l’esercito ribelle a difendersi dagli attacchi su Hama, lasciando via libera ai jihadisti. Una circostanza smentita dalla Russia, che fa sapere di aver aumentato l’intensità della campagna contro lo Stato Islamico (Sole 24 Ore).

Il grande racconto di Bruno Segre. Lo studioso e saggista Bruno Segre si racconta in un’intervista sulle pagine di Repubblica, parlando del suo rapporto con Adriano Olivetti, su cui si concentra anche il suo ultimo libro (“Adriano Olivetti. Un umanesimo dei tempi moderni”, Imprimatur), della storia della sua famiglia, delle persecuzioni nazifasciste e della sua identità ebraica. A tal proposito dice: “Ho lavorato per diverse case editrici, ho insegnato per cinque anni in Svizzera e fatto il pubblicitario in Italia. Ma la mia storia è molto, molto più lunga. E ora che sono vecchio mi sembra di vederla nella sua pienezza”.

Mussolini, via la cittadinanza.Il Messaggero riporta che nel paesino altoatesino di Salorno è stata revocata la cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini. Una decisione presa dal sindaco Roland Lazzeri, che ha chiamato i consiglieri comunali a votare.

Gli insediamenti a fumetti. L’inserto domenicale del Corriere della sera, La lettura, pubblica un’intervista a Yigal Dilmoni, autore del libro a fumetti “Kibush Kishkush” che si prefigge raccontare gli insediamenti in Cisgiordania dal punto di vista di chi ci vive. Lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua è invece protagonista delle pagine culturali di Repubblica. Il suo ultimo libro, intitolato “La comparsa”, è prossimamente in uscita in Italia con Einaudi, e l’autore ha suscitato alcune polemiche per aver condannato la decisione di alcune donne di non avere figli, tema al centro del romanzo.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(11 ottobre 2015)