Oltremare – Difesa
La moda di ottobre in Israele prevede ancora e sempre sandali, e ancora e sempre magliette a maniche corte, entrambe di foggia e colori qualsiasi – si sa che la moda non è molto omogeneizzante qui. Ah, e bomboletta di spray al pepe in borsetta.
Sui social media girano liste di negozi in cui trovarne, con tanto di prezzi e tipi da preferire. Ma prima di prendere la decisione evidentemente fondamentale sulla marca di pepe da spruzzare negli occhi di un eventuale aggressore, uno (una) dovrebbe forse fermarsi e pensare. Mi perdonino gli occidentali, abituati ad altri tipi di violenza, ma quando mai un accoltellatore ti viene incontro con calma e ti dà il tempo di frugare nella borsetta, fra ere geologiche di rossetti, scontrini appallottolati, cellulare, ritagli di giornale, custodie di occhiali piene o vuote, agenda e bloc notes, estrarre la bomboletta salvavita, e spruzzare?
Basta vedere i video – anche quelli, tutti facilmente reperibili sui social media: i coltelli o stanno fermi nella mano di un attentatore oppure corrono con lui (o lei), verso una vittima ignara, di spalle. Senza contare che sono giovanissimi e a volte donne, cosa che fa abbassare le difese automatiche. Siccome non intendo andare in giro con gli specchietti retrovisori agganciati agli occhiali, come certi ciclisti provetti, non so davvero come potrei utilizzarlo, quello spray. Ciononostante, probabilmente finirò per comperarne uno: a certe mode non si scampa. Poi tutto sta nel considerarlo un amuleto, e non un’arma di difesa.
Se si volesse invece parlare di armi di difesa, in tempi tesi come questi comprendono: il divieto di vedere siti di news più di tre o quattro volte al giorno, il permesso di mangiare nutella a qualunque ora il cervello ne senta il bisogno, e molto, molto entertainment. Nel mio caso, cinema. Per fortuna, subito prima di Kippur sono stati distribuiti i Premi Ofir, l’equivalente israeliano degli Oscar, e i cinema sono un fiume in piena di novità.
Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini
(12 ottobre 2015)