…disinteresse
È vero che c’è un insolito disinteresse dei media sulla situazione in Israele. Non vedo la televisione, ma i giornali ne parlano pochissimo e tocca sfogliarli accuratamente per sapere cosa è successo il giorno prima. Questo è inusuale. So che molti sono pronti a puntare il dito contro l’antisemitismo, sono gli stessi che lo facevano anche quando, in passato, la situazione era grave e le prime pagine dei giornali ne riferivano ampiamente , sia pur in maniera più o meno equanime. Eppure, mi sembra che dietro questo disinteresse ci sia un fenomeno diverso dall’antisemitismo (che pur ha la sua parte, naturalmente) e forse più inquietante: il fatto che il conflitto israelo-palestinese ha perso rilievo sullo scacchiere internazionale. Nell’era della Siria, dell’Isis, delle volontà imperiali di Putin, il conflitto in Israele è divenuto o sta divenendo un conflitto locale. Di questo forse è da tener conto, perché cambia i rapporti di forza, le carte in tavola, e lascia israeliani e palestinesi soli di fronte al fallimento di tutti i tentativi di pace.
Anna Foa, storica
(19 ottobre 2015)