Oltremare – Giudici
Rav Benny Lau è un po’ una celebrità, rabbinicamente parlando. Alle lezioni che tiene il sabato pomeriggio nel suo tempio di Gerusalemme bisogna arrivare in anticipo e si rischia regolarmente di restare fuori. E come tutti i rabbini-celebrità, non cala spesso in pianura. La prima volta che l’ho sentito parlare, alla fine della lezione ho avuto una rivelazione: i rabbini come quelli italiani, nel resto del mondo fanno strettamente accademia. Oppure sono Rav Benny Lau.
Non per incensare i rabbini italiani, che tendono a farsi trattare moderatamente male dalle loro comunità, ma basta farsi un giro anche breve per il mondo, per accorgersi che la profondità culturale, storica e filosofica che abbiamo a disposizione noi ebrei italiani, attraverso il nostro rabbinato, è qualcosa di completamente fuori dai criteri di insegnamento di cose ebraiche altrove nel mondo. E quando uno riesce a trovare il rav che si innalza lievemente dalla basilare tiritera della Parasha settimanale, come niente torna a casa fischiettando un “Halleluya” di Leonard Cohen, come me ieri sera.
Il fatto è che fra le feste ebraiche che hanno sfinito anche il più pio degli ebrei, e a ruota l’inizio della intifada dei singoli, come viene chiamata in ebraico, uscire di casa in modo non coatto per andare a sentire una lezione di Torà è un atto di rivoluzionario eroismo. E mentre a Beer Sheva l’ennesimo ebreo veniva ammazzato in un atto di terrorismo in una qualsiasi stazione centrale degli autobus, Rav Benny Lau iniziava il suo intervento dicendo che a lui, il libro dei Giudici, sta da sempre sullo stomaco. Per mezz’ora, i pensieri di tutti i presenti si sono concentrati sul problema del rapporto fra il popolo ebraico e la sua leadership (divina quanto umana), un tema portante nei Giudici, senza che si facesse mai neanche velatamente notare quanto contemporaneo sia il problema. E quanto, oggi come allora, il popolo ebraico libero di scegliersi i propri leader non sembra avere il dono della lungimiranza.
Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini
(19 ottobre 2015)