Berlino, Kerry incontra Bibi
Rafforzare lo status quo sulla Spianata delle Moschee e riportare la calma dopo l’escalation di violenza del terrorismo palestinese nelle ultime settimane: è quanto si prefigge il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, arrivato ieri (a sorpresa) a Gerusalemme.
Una missione, scrive la Stampa, che aprirebbe la strada al lavoro diplomatico del segretario di Stato americano John Kerry, che oggi a Berlino incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e venerdì il presidente palestinese Abu Mazen. Lo scopo della mediazione sarebbe quello di trasformare l’accordo verbale sulla gestione del sito religioso in un accordo sottoscritto da Netanyahu e dal re giordano Abdallah, a capo dell’ente Waqf che gestisce la Spianata. Intanto le tensioni sono proseguite anche ieri: un cittadino israeliano è stato ucciso a Hebron dopo lanci di pietre e un militare è stato accoltellato da due attentatori, mentre al confine con Gaza sono continuati gli scontri. Sventato inoltre un attentato terroristico nei pressi di un asilo.
Sempre di ieri la notizia dell’arresto dello sceicco Hassan Yousef, uno dei più influenti leader di Hamas, il gruppo terroristico che controlla la Striscia. Yousef è stato accusato di aver incitato all’odio e alla violenza contro Israele.
Israele, la voce degli italiani. Su Avvenire vengono riportate le testimonianze di alcuni Olim Hadashim, i nuovi immigrati trasferitisi dall’Italia in Israele, che convivono ogni giorno con la paura di nuove violenze. Se Aron Fabio Lotardi racconta di come riesca a portare il figlio a scuola ogni giorno stando attento “ad ogni faccia e ogni mano” dopo i numerosi episodi di accoltellamenti da parte di terroristi palestinesi, Alberto Moscati spiega: “La paura è naturale, ma è la terra in cui ho scelto di vivere e nessuno mi farà cambiare idea su questo”. Anche Avigail Sereni è preoccupata, ma sottolinea come la convivenza tra persone di religioni diverse sia possibile: “Basta volerlo”. “Quanto durerà, come andrà a finire” si chiede invece Renata, che abita a Gerusalemme e la cui storia è raccontata su Repubblica e accostata a quella di Leila, l’araba israeliana che teme che il figlio possa diventare l’ennesimo lupo solitario in cerca di violenza.
Demenza digitale, l’odio corre sulla rete. Sul Foglio vengono riportate numerose frasi pubblicate da utenti di Facebook sul gruppo “Boicotta Israele” nel quale si incita all’odio contro gli ebrei e si invita a cancellare Israele dalle cartine geografiche. “Questi forum – scrive il quotidiano – sono la dimostrazione che il vero volto del Bds, il boicottaggio d’Israele non è quello interessato alla pace, ma quello che vive e vibra di un odio patologico e trasversale nei confronti del popolo ebraico”.
“Brigata Ebraica, una proposta da sostenere”. Sul Fatto Quotidiano un intervento di Furio Colombo sulla proposta di legge per far conferire la medaglia d’oro della Resistenza alla Brigata Ebraica (l’iniziativa ha come primi firmatari i parlamentari Pd Lia Quartapelle ed Emanuele Fiano). “Ricordare con una medaglia la Brigata ebraica – scrive Colombo – vuol dire ricordare che giovani ebrei già insediati nel territorio del ‘mandato britannico’ della Palestina si sono uniti come volontari in un corpo militare che non aveva Stato ma aveva e voleva avere una forte identificazione contro chi, in Italia, in Germania, in tutta Europa, li aveva privati di cittadinanza e di ogni diritto”.
La manovra di Gutgeld. Sul Corriere della sera un’intervista al commissario alla spending review, il parlamentare italo-israeliano Yoram Gutgeld. La manovra economica che si sta tracciando è, nelle parole di Gutgeld, “largamente a favore delle fasce più disagiate, del lavoro, della produzione e degli investimenti”.
Marine Le Pen in tribunale. Incitamento all’odio razziale: questa l’accusa che pende sulla leader del Fronte Nazionale francese Marine Le Pen, convocata ieri in tribunale per alcune dichiarazioni del 2010 in cui si paragonavano le preghiere islamiche per strada all’occupazione nazista. La sentenza, riportano i quotidiani, è fissata per il 15 dicembre.
Libri, il nuovo Yehoshua. Il Corriere della sera e La Stampa dedicano oggi ampio spazio al nuovo libro dello scrittore israeliano Abraham Yehoshua, “La comparsa”, pubblicato da Einaudi e in calendario alla manifestazione letteraria milanese Bookcity. Protagonista del romanzo, come già annunciato sul numero di Pagine Ebraiche di maggio, è per la prima volta una donna, l’arpista Noga, e il suo rapporto con la maternità.
L’ora della discordia. Nella quotidiana ‘amaca’ su Repubblica Michele Serra riflette con durezza sull’ora di religione nelle scuole anche alla luce del crescente numero di studenti esonerati (ai suoi tempi, scrive, “quasi solo ragazzi ebrei o di famiglia comunista, mosche bianche che quando uscivano dall’aula era impossibile non notare”). Sostiene il giornalista: “Una materia che in sé, e qualunque sia il livello di apertura mentale del docente, crea dei separati in classe, è una materia ‘sbagliata’, fuori contesto e fuori tempo”.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(21 ottobre 2015)