WJC – “La nostra forza? Nell’unità”

gattIn corso i lavori del direttivo del Congresso Ebraico Mondiale, riunito in queste ore a Roma per un confronto sui principali temi strategici e le sfide di interesse generale.
Lotta all’odio e all’antisemitismo. Difesa di Israele contro la delegittimazione. Sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle molte minacce che gravano sulle società progredite, a partire dal terrorismo islamico nelle sue molteplici ramificazioni. Questi alcuni dei temi discussi nel corso della giornata.
Un confronto di estremo interesse, che si è aperto con le parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Intervenendo a nome delle 21 Comunità territoriali, il presidente dell’Unione si è soffermato sull’esperienza ebraica italiana e sulla capacità di ciascun nucleo di vivere in dialogo con la società circostante preservando al tempo stesso “i propri valori” e “le proprie tradizioni”. Gattegna ha inoltre invitato a una sempre più stretta collaborazione tra le realtà della Diaspora così da superare gli ostacoli e raggiungere “i molti obiettivi comuni”.
Nell’inaugurare la seduta, che segue la visita avvenuta ieri sera alla Comunità ebraica romana (a fare gli onori di casa la presidente Ruth Dureghello), il presidente del Congresso Ronald Lauder ha ripercorso l’impegno profuso in questi anni nei diversi scenari. Le molte iniziative adottate, quello che resta ancora da fare. Numerosi gli incontri al vertice citati, tra cui un recente colloquio alla Casa Bianca nel corso del quale sono state illustrate ad Obama le perplessità e le rimostranze di gran parte del mondo ebraico a seguito dell’accordo sul nucleare iraniano. Lo stesso Lauder, che ha sollecitato un fronte ampio a difesa di Israele e dei suoi diritti, sarà domani in Vaticano per un confronto con Bergoglio sullo sviluppo delle relazioni tra ebrei e cristiani dalla promulgazione della dichiarazione Nostra Aetate ad oggi. Altri temi di stretta attualità sono stati sollevati dagli esponenti del direttivo intervenuti in seguito: David de Rothschild, Chella Safra, Robert Goot e Robert Singer.

IMG_20151027_110256Di strettissima attualità anche la relazione del vicepresidente UCEI Roberto Jarach, intervenuto per illustrare il contributo degli ebrei italiani nell’assistenza ai migranti. Jarach ha portato in particolare una testimonianza sulle porte aperte al Memoriale della Shoah milanese (di cui è vicepresidente). “Viviamo quasi quotidianamente con l’immagine della grande scritta ‘Indifferenza’ che campeggia all’ingresso del Memoriale davanti ai nostri occhi. Questo fatto – ha affermato – non ci ha lasciato scelte alternative di fronte alla situazione di afflusso crescente di profughi e rifugiati di passaggio a Milano materializzatasi dallo scorso mese di giugno”.

Riflettori sul Medio Oriente e i suoi molti interrogativi aperti. “Iran: aftermath of the nuclear agreement”, il titolo della prima sessione pomeridiana. “Un tempo non lontano la questione del nucleare iraniano era ‘il problema’ per eccellenza, adesso purtroppo è soltanto uno dei problemi” ha sottolineato tra gli altri l’ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon.
Suddivisi in più sessioni, i lavori hanno coinvolto un significativo numero di partecipanti tra cui il consigliere UCEI Cobi Benatoff, che del Congresso Mondiale è tra i vicepresidenti e che nel pomeriggio interverrà sul “cambiamento di approccio” nei rapporti tra Europa e Israele. Presenti alla riunione anche il segretario generale UCEI Gloria Arbib e la presidente nazionale Adei Wizo Ester Silvana Israel.
Due i panel mattutini, focalizzati su “Implicazioni delle tensioni mediorientali per il mondo ebraico” e “Israele di fronte al terrorismo”. Tra i protagonisti l’analista politico e strategico Alessandro Politi, l’esperto di sicurezza Robin Shepherd, gli esponenti del Congresso Omri Segelman, Ariel Muzicant, Shai Hermesh, Colette Avital e Moshe Leshem.

(27 ottobre 2015)