Roma – “Israelitico, prendiamo le distanze”

Gli episodi che hanno coinvolto l’Ospedale Israelitico di Roma hanno scosso tutti noi, portandoci a lunghe giornate di riflessione e di intenso lavoro”.
È quanto si legge in una nota diffusa dal Consiglio della Comunità ebraica romana, che ne ha richiesto espressamente la pubblicazione e in cui lo stesso afferma di sentire “la responsabilità morale di ciò che sta accadendo”.
“Quando un figlio sbaglia – scrivono i Consiglieri – anche se il genitore non è direttamente colpevole, è suo compito assumersene le responsabilità e agire di conseguenza. Se all’interno dell’Ospedale Israelitico sono stati commessi degli errori quel peso ricade anche sulle nostre coscienze. Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria, al fianco della magistratura, considerando la Comunità parte lesa. Abbiamo il dovere di continuare a offrire il servizio sanitario ai cittadini, salvare circa 800 posti di lavoro e, non ultimo, salvaguardare la nostra istituzione”.
L’intenzione manifestata dal Consiglio è di “aprire un nuovo corso” e di “farsi parte attiva per la soluzione del problema”.
Viene spiegato: “Dopo le dimissioni del Consiglio d’amministrazione dell’ospedale, motivate espressamente per permettere l’adozione di una gestione più agile, il Consiglio della Comunità ebraica di Roma, unitamente al Consiglio della Deputazione di assistenza ebraica, nominerà un commissario straordinario dell’ospedale in discontinuità con l’intero apparato dirigenziale e con chiunque abbia preso parte all’attività manageriale, nei confronti dei quali ci riserviamo di intraprendere ogni azione legale necessaria”.
Un ulteriore rilievo è dedicato alla “strumentalizzazione della tragedia della Shoah e della piaga dell’antisemitismo” messa in luce da alcune intercettazioni pubblicate sulla stampa nazionale e locale. “Un pugno allo stomaco per tutti noi. Un abominio di fronte ai milioni di morti. Un reato morale che non possiamo tollerare”, scrivono al riguardo i Consiglieri. “Prendiamo le distanze da chiunque abbia compiuto atti simili e se ciò è avvenuto dentro le mura dell’Ospedale Israelitico, al di là di quelle che saranno le sentenze dei tribunali, fin da oggi esprimiamo prima di tutti la nostra ferma e chiara condanna morale”.

(30 ottobre 2015)