Schianto aereo nel Sinai,
diversi gli scenari aperti

rassegna Il terrorismo resta tra le possibili cause dello schianto dell’aereo di linea russo nel Sinai con più di duecento persone a bordo. A rilanciarla il vicedirettore della compagnia aerea MetroJet, il quale ha dichiarato che, anche in virtù del mancato sos da parte dell’equipaggio, l’unica causa possibile del disastro sarebbe non un guasto come ipotizzato bensì “un effetto esterno di natura puramente meccanica”. Il Cremlino tuttavia resta prudente, ritenendo che sia “troppo presto per versioni ufficiali”. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore della Cia James Clapper: “Non possiamo escluderlo – ha dichiarato – ma non c’è alcuna prova”. A fare il punto sull’inchiesta, tra gli altri, La Stampa.

Le memorie di Roma. Primi atti simbolici per il neo commissario Francesco Paolo Tronca, che ha deposto una corona in ricordo degli ebrei vittime del nazifascismo davanti alla sinagoga e ha compiuto lo stesso gesto in altri luoghi della Memoria cittadina (tra cui Porta San Paolo, San Lorenzo, Fosse Ardeatine). Al suo fianco, nei luoghi dell’eccidio del 24 marzo 1944, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Ad accoglierlo, davanti al Tempio Maggiore, anche la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, il vicepresidente Ruben Della Rocca e il rabbino capo Riccardo Di Segni. I dorsi romani dei principali quotidiani pubblicano alcune immagini delle diverse deposizioni.

Malagò: “Parole Tavecchio inaccettabili”. Ma niente commissariamento. Presa di posizione del numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò sulle affermazioni antisemite e omofobe del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, definite “inaccettabili” e “da biasimare”.
Come riportano i quotidiani, lo stesso ha però precisato: “Non esiste alcun presupposto tecnico-giuridico perché il Coni possa commissariare la Figc”.
Numerose le reazioni di sdegno che le parole di Tavecchio hanno suscitato e stanno continuando a suscitare nell’opinione pubblica. I giornali segnalano tra gli altri una nota dell’American Jewish Committee e un ulteriore intervento dell’ambasciatore israeliano Naor Gilon, che dice: “Come israeliano, ebreo e parte di un gruppo di minoranza, non posso minimamente accettare quelle parole”.

Corte dei Conti: “Otto per Mille favorisce Chiesa e Stato”. L’Otto per mille? Un meccanismo poco trasparente, sproporzionato a favore dei grandi beneficiari come Chiesa cattolica e Stato. È quanto sostiene la Corte dei Conti, che parla al riguardo di sistema “non del tutto rispettoso dei principi di proporzionalità, di volontarietà e uguaglianza”. La richiesta della Corte, segnalata tra gli altri dal Corriere, è che si provveda in questo senso a “una opportuna rinegoziazione del sostegno finanziario alle confessioni religiose”.

Israele: “Nuove etichette Ue discriminano”. I prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani in Cisgiordania e venduti nell’Unione Europea dovranno presentare un’etichetta diversa da quelli “made in Israel”. Sono queste le linee guida, non giuridicamente vincolanti, decise da sedici ministri degli Esteri europei, compresa l’Italia, e che verranno presentate l’11 novembre prossimo. Indicazioni di natura “apertamente discriminatoria” secondo le autorità israeliane – riportano Repubblica e La Stampa – che “particolarmente in questo momento rappresentano un bonus per la violenza palestinese e per il rifiuto a negoziare”.

Testaccio, vergognoso blitz propal. Il Messaggero racconta del blitz in un ristorante del quartiere romano di Testaccio da parte di un gruppo di attivisti pro Palestina. Al centro della protesta l’accusa allo chef Marco Martini di essere “complice del colonialismo israeliano” per aver assicurato la sua presenza al “Round Tables Tour”, appuntamento culinario in corso a Tel Aviv fino al 22 novembre. Il cuoco non era nel locale, dove il gruppo ha fatto irruzione sventolando bandiere e lasciando volantini. Al suono delle sirene delle forze dell’ordine chiamate dai camerieri i protestanti si sono dileguati.

Equiparazioni impossibili. Nessun revisionismo e nessuna equiparazione “tra chi nella storia è stato parte della democrazia e chi, anche con convinzione, è stato dalla parte sbagliata, da quella della dittatura fascista”. Così il presidente del Consiglio comunale di Milano Basilio Rizzo nel discorso ufficiale tenuto alla cerimonia di scoprimento delle lapidi con i nomi dei nuovi milanesi illustri iscritti al Famedio del cimitero Monumentale. Il riferimento è alle polemiche per la presenza fra i nomi dell’ex parlamentare del Msi Franco Servello, verso cui era partita negli scorsi giorni la denuncia di Anpi e Aned. “Capisco e rispetto la loro assenza” ha affermato Rizzo, come riporta Avvenire.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(3 novembre 2015)