Al-Sisi, leadership a rischio

rassegnaDopo le indagini preliminari, dall’Egitto arriva la conferma: a far schiantare l’aereo russo sul Sinai, lo scorso 31 ottobre, è stata un’esplosione avvenuta in volo. La prova schiacciante sarebbe un rumore anomalo rilevato nelle scatole nere. Dalla Farnesina è stato inviato un team di esperti per esaminare le misure di sicurezza dei vettori italiani che affiancherà la polizia egiziana nei controlli dell’identità dei passeggeri, del bagaglio e sorveglierà l’aereo. Sul Corriere della sera si racconta intanto come avviene il procedimento di controllo delle valigie in uno scalo all’avanguardia sulla sicurezza: l’israeliano Ben Gurion.

Su Repubblica il direttore di Limes Lucio Caracciolo firma un’analisi della complessa situazione egiziana. “Da quando, nel novembre 2014, la principale organizzazione jihadista del Nord Sinai, Ansar Bayt al-Maqdis, si è affiliata allo Stato Islamico, ribattezzandosi Provincia del Sinai, viene spiegato, “lo scontro locale è salito di rango”. Un elemento di criticità globale che testimonierebbe la perdita di controllo da parte di Al-Sisi. Dopo Iraq e Siria, l’inquietante interrogativo posto da Caracciolo, “sarà l’Egitto il prossimo stato fallito a cadere preda dei jihadisti?”

Medio Oriente, la violenza non si arresta. Nuove aggressioni da parte di terroristi palestinesi contro civili e soldati israeliani sono state registrate ieri in Cisgiordania, come riporta l‘Osservatore Romano. La prima è stata compiuta da una donna palestinese vicino a Hebron. A questa sono seguiti altri tre attacchi, uno dei quali contro un israeliano accoltellato davanti a un supermercato e due ragazzi ebrei di 16 e 18 anni in visita alla Tomba dei Patriarchi.

Yitzhak Navon (1921-2015). Si è spento a 94 anni Yitzhak Navon, quinto presidente dello Stato d’Israele. Alla carriera politica e diplomatica aveva accostato la passione per il teatro e la letteratura, scrivendo due musical dedicati alle proprie radici di ebreo sefardita. “Sono sempre stato colpito dalla profondità delle sue conoscenze, dalla sua apertura nei confronti di tutti e dal suo amore per Israele e la sua tradizione” il ricordo del premier Benjamin Netanyahu.

Il Mein Kampf in libreria. Mentre scadono i diritti sul famigerato Mein Kampf scritto da Adolf Hitler e detenuti fino ad oggi dallo Stato della Baviera, l’editore francese Fayard annuncia una nuova edizione del volume che arriverà in libreria arricchito di testi e commenti, scatenando una polemica. Il leader del Parti de Gauche Jean-Luc Mélenchon parla di “libro criminale” e spiega: “Pubblicare significa diffondere”. Per lo storico del nazismo Christian Ingrao bisognerebbe invece “smettere di respingere Hitler e il Mein Kampf nella patologia e nella demonologia, e iniziare a considerarlo solo in termini storici e politici” (Il Fatto Quotidiano).

Lo scivolone di Brugnaro. Ennesimo passo falso per il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che, ragionando sulla formazione dei giovani in una tv locale, ha affermato: “Dobbiamo educare i nostri figli a fare la differenza con gente che vive sugli alberi delle banane”. Le dichiarazioni, che sembrano richiamare le frasi pronunciate in passato dal presidente del Figc Carlo Tavecchio, sono state tacciate di razzismo. A scriverne, tra gli altri, è Repubblica.

La fuga, Trieste e il Talmud: ricordi di uno scrittore. Su Repubblica, ampia intervista all’autore Giorgio Pressburger, ungherese di nascita ma triestino d’adozione. Proveniente da una famiglia ebraica di Budapest, Pressburger spiega che ricominciò a scrivere dopo aver letto un articolo di Isaac Singer e confida il suo amore per il Talmud: “Per lungo tempo è stato la mia patria portatile. Oggi lo leggo meno. A volte ancora, lo apro a caso, e leggo un paio di paginette”.

Le prostitute di Gerusalemme. La ricerca di uno storico israeliano, racconta oggi la Stampa, rivelerebbe il ruolo chiave svolto dalle prostitute di Gerusalemme durante la Grande Guerra. Reclutate da un ebreo di origine bielorussa, le donne avevano come compito quello di strappare segreti riguardanti l’Impero Ottomano per evitare così una strage di ebrei.

Heidegger e la pubblicità. Sulla Lettura del Corriere della sera, Donatella Di Cesare torna a parlare del filosofo più chiacchierato dell’anno: Martin Heidegger; tornato alla ribalta dopo la pubblicazione dei suoi Quaderni Neri, testimonianza delle sue posizioni sugli ebrei e l’antisemitismo. Proprio da questa ritrovata notorietà, Di Cesare crea un collegamento tra la filosofia heideggeriana e la pubblicità.
L’intervento anticipa l’uscita del suo nuovo saggio, Heidegger & Sons, nelle librerie da giovedì prossimo con Bollati Boringhieri.

Hitler senza bomba. I nazisti non riuscirono mai ad avvicinarsi alla fissione nucleare necessaria per ottenere una bomba atomica. A confermarlo una ricerca sui cubi di uranio prodotti nel ’43 dagli scienziati tedeschi, raccontata sul domenicale del Sole 24 Ore.

Noga e Charlotte. Sempre per il domenicale del Sole 24 Ore Giulio Busi recensisce La comparsa (Einaudi editore), il nuovo libro di Abraham Yehoshua. La protagonista questa volta è Noga, un’arpista in crisi. Scrive Busi: “Yehoshua ha scritto tanto, ci ha stupito, ammaestrato, condotto per mano per tanti anni. Dove la sia andata a prendere questa Noga non lo sappiamo. Deve averla tenuta d’occhio in silenzio, un po’ sornione, mentre narrava di altri personaggi e li faceva viaggiare in lungo e largo”.
Repubblica parla invece di Charlotte Salomon. Vie? Ou Theatre (Le Tripode editore), il libro postumo, definito “straordinario”, della giovane ebrea tedesca rifugiatasi in Francia, deportata e uccisa ad Auschwitz a soli 26 anni. Salomon fu l’ultima allieva ebrea dell’Accademia di belle arti di Berlino.

Il blues di Israele. Al via oggi al Teatro Manzoni di Milano la rassegna “Aperitivo in concerto”. Ad aprire le danze, spiega il Corriere, gli Yemen Blues guidati dal cantante israeliano Ravid Kahalani.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(8 novembre 2015)