“Con Bibi tutto ok, garantisco io”
“Se diventerò presidente, riaffermerò il legame con Israele e Benjamin Netanyahu”. È la promessa dell’ex Segretario di Stato americano Hillary Clinton, in testa ai sondaggi per la leadership democratica in vista delle presidenziali del 2016, in un intervento pubblicato dal settimanale ebraico “The Forward”.
“Fin da quando nel 1948 il presidente Truman aspettò soltanto undici minuti per riconoscere la nuova nazione, gli americani hanno riconosciuto il carattere speciale di Israele. Non tanto un paese – si legge – quanto un sogno coltivato per generazioni e reso possibile da uomini e donne che hanno rifiutato di piegarsi alle situazioni più difficili.” Ricordando la sua prima visita nel paese, nel dicembre 1981, Hillary esprime infatti ammirazione per come sia stata creata una fiorente democrazia “in una regione piena di avversari e autocrati.” E poi afferma: “Gli israeliani devono oggi affrontare nuovi ostacoli nella loro quotidianità, minacciata anche nelle cose più semplici. Come portare la spesa ed aspettare l’autobus. Questa violenza deve essere fermata immediatamente”.
E i rapporti con Bibi? “Nonostante le differenze, abbiamo sempre lavorato insieme in amicizia. E anche quando eravamo in disaccordo, ha sempre prevalso una visione comune di futuro”.
La Clinton spiega poi di essere stata “con Israele per tutta la vita”. Molte le battaglie citate. Da senatrice, l’accettazione del Magen David Adom da parte della croce rossa internazionale, e una modifica dei libri scolastici palestinesi, definiti “pieni di odio, violenti e radicali”. Come Segretaria di Stato è citata invece la sua ferma difesa contro l’isolamento dello Stato ebraico e l’opposizione ad alcune controverse relazioni delle Nazioni Unite, tra cui il famigerato rapporto Goldstone. Più recentemente, è ricordato l’impegno contro il boicottaggio accademico e commerciale di Israele e un ruolo di leadership nelle negoziazioni per il cessate il fuoco in occasione del recente conflitto con Gaza.
Hillary sottolinea di essere favorevole alla soluzione “Due Stati, due popoli” e spiega di vedere negli Stati Uniti il tramite fondamentale per la pace. Pace che, spiega, non può prescindere da un’azione internazionale volta a prevenire il rischio che l’Iran possa dotarsi del nucleare.
Clinton aggiunge poi: “Farò tutto quello che è nelle mie possibilità per ampliare la nostra partnership strategica e rafforzare l’impegno americano di protezione verso Israele, garantendo che abbia sempre il necessario sostegno militare per difendersi. Stare con Israele esula da questioni prettamente politiche. È invece un impegno personale per consolidare l’amicizia tra i nostri popoli e ottenere piena sicurezza per la regione”.
Un ricordo anche di Yitzhak Rabin, nel ventennale della scomparsa. “Un buon amico – dice Clinton – un guerriero coraggioso e un grande uomo di Stato”.
Sara Habib
(10 novembre 2015)