Qui Cuneo – La biblioteca nel nome di Davide
“Una grande giornata per tutti

barbamadiu In uno splendido saggio pubblicato nel volume uscito in occasione della mostra “Una storia del Novecento: il Rabbino Dario Disegni” Alberto Cavaglion tratteggiava con grande efficacia la straordinaria figura di Amadio Momigliano, lo “zio Amadio” o “Barbamadiu”, un fortunato uomo d’affari, mercante di gramaglie, nato nel 1844, che dedicò il suo tempo libero allo studio dell’ebraismo e che periodicamente si recava a Parigi per procurarsi pregiate edizioni di libri e di commenti ai testi introvabili in Italia. Come leggiamo, infatti, in una lettera tra le molte indirizzate al giovane Rabbino Disegni, che ne aveva sposato la diletta nipote Elvira (proprio nella Sinagoga di Cuneo, nel 1903) e al quale non lesinava preziosi consigli di ogni genere, lo zio Amadio scriveva “Ti farò vedere i libri che ho comprato a Parigi, veri gioielli, ben inteso di argomento sacro”. Barbamadiu mise così insieme una immensa biblioteca, che purtroppo andò dispersa durante la Seconda guerra mondiale.
Dobbiamo all’intelligenza e alla tenacia di Alberto Cavaglion se il progetto di far rinascere nei locali adiacenti alla Sinagoga, da poco restaurati, una nuova biblioteca, dedicata alla memoria di Davide Cavaglion Z.l., è giunto a compimento. Si tratta quindi – non è retorica affermarlo – di una grande giornata per l’ebraismo piemontese e per Cuneo. Nel ricordo e nel nome di un uomo buono, di grande statura morale e da tutti amato, nasce un nuovo centro culturale per lo studio degli ebrei, dell’ebraismo, della vita ebraica. La Sinagoga di Cuneo torna così a essere una “Scola”, come in Piemonte essa veniva chiamata, “con orgogliosa modestia”, come scriveva Primo Levi: un luogo di incontro, di studio, di confronto. E torna a esserlo, assumendo il carattere di biblioteca e di centro di documentazione al servizio di tutti i cittadini di Cuneo.
È dunque con viva soddisfazione e con grande gioia che la Comunità Ebraica di Torino, di cui la realtà ebraica cuneese oggi fa parte quale piccola ma vivace e attiva sezione, mette a disposizione i suoi locali per una iniziativa di grande impegno, che potremmo definire una vera e propria mitzwah, ovvero l’adempimento di un precetto, dato che lo studio e la formazione sono per l’ebraismo un preciso dovere, come dovere è il renderli possibili. Desidero quindi esprimere i sensi della più profonda riconoscenza per questa straordinaria realizzazione ad Alberto Cavaglion, che questo progetto ha fortemente voluto e sviluppato, come una sorta di pegno e di impegno nei confronti di suo fratello Davide; come un modo per far ritrovare alla Città una componente importante della storia sua e di tutto il Piemonte: quegli ebrei che per secoli ne hanno animato e costruttivamente corroborato – prima dentro e poi fuori dal ghetto – la società, l’economia, la cultura.
Un caloroso e sentito ringraziamento va anche a Mirella Foà Cavaglion, che, con la sua opera discreta ma colma di passione ed efficace, rende di fatto possibile la permanenza a Cuneo di un nucleo ebraico numericamente esiguo, ma consapevole e tenacemente legato alle proprie tradizioni. E naturalmente la gratitudine e l’affetto di tutti noi sono rivolti a Enzo e Pia Cavaglion, da molti decenni veri pilastri e punti di riferimento della Cuneo ebraica. L’augurio con il quale vorrei concludere è che la nuova Biblioteca Davide Cavaglion possa ulteriormente arricchirsi con l’apporto di tutti, fino ad assumere le caratteristiche di un fondamentale polo culturale, punto di riferimento per la Città di Cuneo, nonché per l’intero ebraismo italiano.

Dario Disegni, Presidente della Comunità Ebraica di Torino

(13 novembre 2015)