Qui Milano – Nel nome di Khaled Al-Asaad
“Cultura, arma contro la barbarie”

IMG_20151118_114112“Dobbiamo usare lo strumento della cultura per educare e formare i giovani; solo la cultura può prevenire l’illegalità e la barbarie”. Ad affermarlo questa mattina al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione della cerimonia in memoria di Khaled Al-Asaad, l’archeologo siriano assassinato tre mesi fa dai fanatici dell’Isis per aver difeso il patrimonio della sua città, Palmira. “Sono giorni difficili in cui il mondo cerca risposte all’orrore, ci vuole coraggio, come quello di Khaled, ci vuole saggezza, per guardare avanti”, le parole del sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel corso della cerimonia – organizzata e voluta dall’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, di cui fanno parte il Comune, l’UCEI e l’associazione Gariwo-La foresta dei Giusti -, aperta dal messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al-Asaad, hanno ricordato Gattegna e Pisapia, è il simbolo della lotta della cultura contro l’oscurantismo, un esempio del coraggio di chi sceglie di sfidare il terrorismo e la violenza attraverso i valori e le idee. “Khaled era un uomo i cui gesti ci insegnano cosa significa perseguire il bene. Lui aveva fiducia nell’uomo, non ha voluto piegarsi all’Isis, a quei terroristi che vogliono strapparci la nostra umanità” ha affermato il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, facendo un appello perché ci si impegni tutti, “arabi, ebrei, cristiani”, a combattere il nemico comune, il fanatismo di Daesh. Una ideologia distorta e violenta che si è abbattuta sulla Siria ma anche sull’Europa, come testimoniano gli attentati di Parigi. Alle vittime francesi, così come di tutto il terrorismo, si è rivolto il pensiero del console generale di Francia Olivier Brochet, il cui intervento è stato salutato da un caloroso e prolungato applauso. “Gli assassini di Khaled – ha ricordato il console – sono gli stessi di Charlie Hebdo, dell’Hypercasher e di venerdì scorso”. “Come spesso è accaduto nei secoli passati – sottolineava il presidente UCEI Gattegna – quando la libertà è stata calpestata e violata i primi ad essere colpiti sono stati gli ebrei. Ma subito dopo, tutti sono stati colpiti e, insieme agli ebrei, il prezzo più alto è stato pagato dalle persone amanti della pace e della giustizia. Ora la storia si ripete: negli ultimi anni, infatti, sono stati colpiti luoghi di culto, istituzioni, scuole, musei delle Comunità ebraiche di Tolosa, Parigi, Bruxelles, Copenhagen, e diversi altri; quattro giorni fa qui a Milano c’è stato un accoltellamento e poche ore dopo nessun francese, ovunque fosse, nello stadio, nella sala concerti, nei ristoranti si è sentito garantito nella propria sicurezza, nel proprio paese, colpito in contemporanea da gravissimi e sanguinosi attentati”. Davanti a tutto questo, ha ribadito il presidente UCEI, è necessario mantenere salde le proprie tradizioni e i propri valori e non farsi condizionare da chi vuole distruggerli. “Dobbiamo aspirare ad essere giusti e per questo, come oggi in questo Giardino, onorare e prendere ad esempio i giusti che ci hanno preceduto”.
A chiudere gli interventi, davanti a un pubblico per lo più di ragazzi delle scuole, il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, che ha auspicato un futuro per giovani del Medio Oriente, tra cui quelli israeliani, senza violenza e odio. La giornata all’insegna di Al-Asaad prosegue poi al Piccolo Teatro, con la partecipazione al fianco delsindaco Pisapia e del presidente di Gariwo Nissim, della storica e giurista Eva Cantarella, del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, degli archeologi Maria Teresa Grassi e Paolo Matthiae, che questa mattina ha dato un ricordo personale del collega siriano.

Daniel Reichel

(17 novembre 2015)