Spotlight – Indossa la kippah, piace a tutti
Beckham eletto il più bello del pianeta

305f08258de1b0a88ab8e50440a420acProbabilmente fu con il film “Sognando Beckham”, un trionfo al botteghino, che si raggiunse l’apice. Nella trama, il calciatore inglese era una sorta di Deus ex machina che vegliava sul destino di un’aspirante campionessa indiana. Era il 2002 e la David Beckham-mania era esplosa in una maniera incontrovertibile. Non si può dire cosa fu scatenante: se la prestanza fisica da calciatore provetto, se i due diamantoni da rapper appesi alle orecchie o il matrimonio con la Spice girl Victoria, che di sorridere ai flash proprio non ne voleva sapere. Il mondo era morbosamente interessato ai Beckham, i nuovi reali britannici e quando David confidò di avere radici ebraiche, conquistò definitivamente anche tutte le jewish princess di questo mondo. Tredici anni più tardi, il calciatore si è ritirato, ha riposto i diamanti in un cassetto e compiuto quarant’anni. Tuttavia il suo mito sopravvive e lo scorso martedì il rotocalco People lo ha nominato l’uomo più sexy del pianeta dell’anno 2015.
Corona e scettro accolti da lui di buon grado e che lo rendono, dopo il frontman dei Maroon Five Adam Levine, il secondo vincitore della categoria che può vantare un retaggio ebraico.
Retaggio ebraico ereditato dal nonno Joseph West scomparso nel 2009 (fu proprio al suo funerale che Beckham sfoggiò una kippah in testa garantendo a un paparazzo una buona rendita per gli anni futuri) e che lo ha spinto a confessare la sua vicinanza alla fede mosaica: “Ho probabilmente un legame più forte con l’ebraismo che con qualsiasi altra religione – dichiarò – Ho portato diverse volte la kippah e sono andato a diversi matrimoni ebraici”.
Capitolo tatuaggi (proibiti per l’ebraismo): la moglie Victoria se ne era fatto uno sul collo con caratteri ebraici che richiamava un verso del Cantico dei Cantici e che ora avrebbe deciso di cancellare, perché, dicono, considerato un poco di cattivo gusto.
Infine, per quanto non ami invasioni nella sua vita personale (mai parlare di politica e religione, insegnano), David Beckham, l’uomo dell’anno da almeno quindici anni, non rinuncia a trasmettere ai propri figli le sue radici: ha iscritto il suo terzogenito, il piccolo Cruz, all’asilo ebraico affiliato al tempio ebraico riformato Stephen S. Wise: “La migliore scuola di Los Angeles”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(20 novembre 2015)