Roma – I Quaderni Neri di Heidegger

HeideggerDopo la pubblicazione postuma dei Quaderni Neri, tangibile testimonianza del suo antisemitismo, il filosofo tedesco Martin Heidegger continua a far discutere ed aprire nuove turbolenti polemiche sulla stampa e nei circoli culturali. Una nuova finestra aperta sull’ideologia di uno dei filosofi più oscuri e dibattuti nel Novecento sul quale si concentra la tre giorni romana organizzata sotto la direzione della studiosa Donatella Di Cesare, ex vicepresidente della Martin Heidegger-Gesellschaft, che ha affrontato il tema nei libri Heidegger e gli ebrei e Heidegger & sons, entrambi editi dalla Bollati Boringhieri.
Il convegno, apertosi ieri, è patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania con il sostegno della Fondazione Alexander von Humboldt, dell’Università Sapienza di Roma, dell’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee-CNR e del Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale-CNR.
“Nella giornata di ieri – racconta Di Cesare – ci si è focalizzati in particolare sulla relazione di Peter Trawny (autore dell’ultimo Heidegger e il mito della cospirazione ebraica, Bompiani) che si è interrogato sull’antisemitismo come tema imprescindibile e centrale della filosofia di Heidegger”. “È poi intervenuto il filosofo Peter Sloterdijk – prosegue Di Cesare – che ha esaminato la questione anche dal punto di vista teologico. Secondo lui Heidegger conosceva l’ebraismo del tempo attraverso il Neokantismo e questo lo ha portato a ridurre l’ebraismo al razionalismo”. La relazione di Di Cesare si è poi collegata al suo ultimo studio inserito in
Heidegger & sons: “La fine della storia ebraica per il filosofo è legata al fatto che essa si ripeta continuamente e non permetta un inizio. Heidegger non concepisce il messianesimo ebraico”. Da qui la visione della Shoah come “l’auto-annientamento degli ebrei”.
“Sono particolarmente interessata – conclude la studiosa – all’intervento previsto per oggi del professore di Strasburgo Gérard Bensussan che tornerà sul tema dell’annientamento”.
A partecipare al confronto di ieri, inoltre, Riccardo Pozzo del CNR con una relazione dal titolo “Lo spirito contro l’anima: l’antisemitismo tra Klages e Heidegger” moderato da Alberto Melloni. Oltre a Bensussan, la giornata di oggi vede i contributi di Judith Werner (Heidegger und die “Lügenpresse” – Die Bedeutung der Öffentlichkeit für den Literaturund Dichtungsbegriff der “Schwarzen Hefte”), Gian Luigi Paltrinieri (Heidegger, l’interprete a contatto con la verità di potenza), Rico Gutschmidt (Towards the Center of Heidegger’s Philosophy. The Inversion of the Human and a Post-theistic Account of Religiosity), Alessandra Iadicicco (La prosa e lo stile dei “Quaderni Neri”, un diario sui generis), Jesus Adrian Escudero (“Who Are We-The Germans?”) Joseph Cohen, Raphael Zagury-Orly (From the Truth of Being to the Auto-Annihilation of Judaism), Sebastiano Galanti Grollo (I “Quaderni neri” di Heidegger e il pensiero dell’evento), Alberto Martinengo (Il principio d’anarchia), Paolo Vinci (Hölderlin nei “Quaderni neri” e nei “Contributi”). A concludere, nella mattinata di domani, Francesco Valerio Tommasi (La “distruzione” nei “Quaderni neri”. Heidegger e la storia della flosofia alla fine degli anni ’30), Holger Zaborowski (Metaphysics, Christianity, and the “Death of God” in Heidegger’s Black Notebooks 1931– 1941), Vincenzo Vitiello (Religione e politica in Heidegger) e Gianni Vattimo (Heidegger teologo cristiano?) moderati dal giornalista di Repubblica Antonio Gnoli.

(Nelle immagini delle note manoscritte di Martin Heidegger)

(24 novembre 2015)