Israele – Il verdetto del caso Abu Khdeir

Due giovani ebrei sono stati dichiarati colpevoli dell’assassinio di un ragazzo palestinese, bruciato vivo nella foresta di Gerusalemme. Il verdetto del processo per il rapimento e l’assassinio di Mohammad Abu Khdeir, 16 anni, è stato annunciato lunedì mattina dalla Corte distrettuale di Gerusalemme. La Corte si è pronunciata anche sul terzo imputato, Yosef Haim Ben David, 31 anni, proveniente dalla città di Adam nella West Bank, riconoscendolo colpevole per i crimini di cui è accusato, ma non si è ancora espressa sulla condanna a causa della richiesta, pervenuta all’ultimo minuto, della difesa di una perizia psichiatrica.
La corte ha riconosciuto Ben David colpevole di omicidio, sequestro finalizzato all’omicidio, tentato rapimento, aggressione aggravata e incendio doloso. Il suo caso verrà ridiscusso il prossimo 20 dicembre. Gli avvocati di Ben David hanno richiesto la perizia psichiatrica solo pochi giorni fa, volta a provare l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato nel momento in cui ha commesso il crimine.
Nel rinvio a giudizio si legge che Ben David avrebbe avuto problemi psichiatrici e per i suoi disturbi avrebbe assunto farmaci.
Il 2 luglio del 2014 Khedir è stato picchiato fino a perdere i sensi e poi bruciato a morte nella foresta di Gerusalemme per vendicare il rapimento e l’omicidio il mese precedente di tre ragazzi israeliani, ha detto Ben-David al momento dell’arresto. Gli altri due giovani coinvolti non sono stati identificati perché minorenni all’epoca dei fatti e riceveranno la sentenza il mese prossimo. Uno dei due è condannato per tentato rapimento, aggressione aggravata, tentato incendio doloso, omicidio e sequestro finalizzato all’omicidio. L’altro è condannato per omicidio e sequestro finalizzato all’omicidio. La famiglia della vittima, residente a Gerusalemme Est, ha partecipato a tutte le udienze della corte, compresa quella di lunedì. Il padre dell’adolescente ucciso, Hussein Abu Khdeir, ha definito la decisione di ritardare il verdetto di Ben David “un crimine” e “completamente priva di senso”. Ha inoltre accusato gli avvocati dell’imputato di tentare di “sviare il tribunale” e chiesto di condannare all’ergastolo tutte e tre le persone coinvolte nell’omicidio di suo figlio.

(Traduzione dell’articolo pubblicato dalla Jewish Telegraph Agency)

(30 novembre 2015)