In ascolto – Chanukkah

Maria Teresa MilanoSono appena tornata da Camaldoli, dove ho tenuto un seminario per i Colloqui ebraico cristiani, a cui quest’anno hanno partecipato 200 persone. Un’esperienza intensa e stimolante, non solo per il programma scientifico ma anche per il contatto umano, lo scambio di idee e di biglietti da visita, con la promessa di “sentirci presto per far qualcosa insieme”. Per quattro giorni i diversi spazi del Monastero si sono riempiti di parole e di musica, di antifone della liturgia cristiana e melodie di Chanukkah, intonate all’accensione dei lumi la sera, nel salone in pietra e legno gremito di gente. E lunedì, a chiudere in musica il convegno, c’era il gruppo Davka con la sua anima, Maurizio Di Veroli, cantante e narratore, accompagnato da Massimo Montagnolo (clarinetto e saxofono), Luana Mariani (tastiera), Tiziano Carfora (percussioni). Un concerto pieno di energia e divertimento, che ha fatto cantare e ballare. Maurizio ha saputo creare un repertorio interessante, che unisce tradizione ashkenazita e sefardita, melodie antiche e canzone israeliana. Molto apprezzate dal pubblico Shir LaShalom, tristemente famosa per essere l’ultimo ricordo musicale di Yitzhak Rabin e Od lo ahavti dai, scritto dalla chansonniere israeliana Naomi Shemer, una canzone che guarda avanti, alla terra da costruire, ai figli che verranno, una canzone allegra eppur mista di speranza, aspettative e timore, che dice: “Le mie mani devono ancora costruire un villaggio, devono ancora trovare l’acqua nel deserto arido, devono ancora piantare un fiore. E io devo ancora trovare il cammino che conduce al mio destino”. Prima del concerto Maurizio ha reso onore alla festa di Chanukkah con un Maoz Tzur limpido, morbido, emozionante nella sua semplicità. Maoz Tzur, un canto dalla storia complessa e affascinante, studiato dal cantore Birnbaum nella seconda metà dell’800, che parrebbe derivare da una melodia tradizionale tedesca, adottata dagli ebrei della Germania fin dal 1450 e ripresa in seguito per un corale luterano. Purtroppo le versioni presenti sul web non sono granché interessanti – alcune troppo “elettroniche”, altre troppo liriche, altre ancora semplicemente banali – quindi vi faccio i miei auguri con un video particolare, del gruppo Shir Soul che canta intorno a un tavolo giocando con le trottole e ogni trottola idealmente assume una funzione musicale: melody, harmony, bass, beat-box. I Shir Soul sono il classico gruppo vocale stile A Cappella, HouseJacks o Tonic Sol-Fa tanto per citarne alcuni, sono bravi e spiritosi e, al di là dell’ebraico ‘americanizzato’, vale la pena ascoltarli. Hanukkah Sameach!

Consiglio d’ascolto: Shir Soul, Hanukkah

Maria Teresa Milano

(10 dicembre 2015)