Una forza di pace
per la Libia

rassegna Dopo il sì unanime di venerdì notte sul cessate il fuoco e la risoluzione sulla pace in Siria, il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affronta la situazione della Libia, su cui tra domani e martedì dovrebbe approvare un’altra risoluzione. Da un lato l’Onu avallerà dunque l’accordo raggiunto giovedì in Marocco tra le parti libiche per la formazione di un governo unitario, dall’altro farà appello alla comunità internazionale per sostenere le richieste d’aiuto inviate dal paese, formando una forza di pace multinazionale probabilmente sotto comando italiano.
La questione siriana non è però del tutto chiusa, sottolinea Repubblica. Alcuni nodi di fondo sono infatti rimandati ai negoziati tra opposizione e regime che inizieranno a gennaio, probabilmente a Ginevra, sotto la guida di Staffan De Mistura, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Il più complesso riguarda il futuro di Bashar al-Assad, di cui la risoluzione non fa menzione.

Mogherini: “Una vittoria per la diplomazia”. Sulle ultime mosse della diplomazia si è espressa al termine del vertice sulla Siria l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini, che in un’intervista al Corriere della sera sottolinea “il successo dei formati multilaterali, dove si connette il lavoro delle Nazioni Unite, dei partner regionali e della Ue, un modello che potrebbe in futuro aiutarci a prevenire nuove crisi e a gestirne delle altre”.

“Ecco perché Marine è come i jihadisti”. Su Repubblica parla il politologo francese ed esperto di mondo islamico Gilles Kepel, autore del saggio
Terreur dans l’Hexagone (Gallimard), che analizza l’anno che sta per concludersi, protagonista negli scorsi giorni di un acceso scontro con la leader del Front National Marine Le Pen per aver suggerito un parallelismo tra i jihadisti e l’estrema destra. Entrambi i movimenti, afferma Kepel, “vogliono costruire un mondo basato sull’estremizzazione di una funzione identitaria, sia essa nazionalista o religiosa”. Secondo il politologo, “i video per il reclutamento francese della jihad hanno una sconvolgente somiglianza con le cassette della propaganda xenofoba”. Basti citare – dice Kepel – “il rigetto delle élite politiche, giudicate incapaci di gestire i problemi sociali del Paese”.

Terrorismo palestinese. Nuovo attacco terroristico in Israele, a Raanana, dove un palestinese ha accoltellato tre persone, per poi venire catturato dalle forze di sicurezza senza aprire il fuoco. Gravi le condizioni di una delle vittime, un uomo sulla quarantina, lievi le lesioni delle altre due, tra cui una sessantenne. Nella zona continuano comunque i rastrellamenti poiché, come scrive Libero, non si esclude che un secondo terrorista sia ancora in fuga.

I media israeliani: “Colpito Kuntar”. Nella notte intanto Gerusalemme ha condotto un raid aereo anti-Hezbollah in Siria. Tra le vittime, come riportano i media israeliani, vi sarebbe anche il 53enne pluriomicida Samir Kuntar. Nel 1979, nel corso di un’azione terroristica, aveva ucciso una bambina di quattro anni e suo padre.

Brescia, jihadisti a processo. La Procura di Milano ha chiesto il processo con rito immediato a carico del pakistano Muhammad Waqas e del tunisino Lassaad Briki, arrestati a luglio con l’accusa di terrorismo internazionale. I due presunti jihadisti legati all’Isis parlavano nelle intercettazioni di attentati da compiere in Italia, tra cui un’azione contro la base militare Nato a Ghedi, in provincia di Brescia (Avvenire Milano).

Mein Kampf a scuola? Il no della Comunità ebraica. In Germania è polemica tra l’associazione degli insegnanti tedeschi e la Comunità ebraica, che si è dichiarata fortemente contraria sull’ipotesi di leggere il Mein Kampf nelle ultime classi dei licei in chiave anti-estremista. Riporta la notizia, tra gli altri, l’Unità.

I nuovi germogli dell’antisemitismo. “Le grandi indignazioni del momento non mancano, così come le reazioni di circostanza. Ma pochi, veramente pochi, osano provare a dire qualcosa, anche sfidando certe banalità ‘politically correct’, per ribadire che il mai distrutto razzismo dello ‘Judenhass’ sta nuovamente germinando in tutte le contrade europee”. Così il presidente del teatro di Trento Club Armonia Renzo Fracalossi in un editoriale sul Corriere del Trentino.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(20 dicembre 2015)