Presidente Mattarella:
“Dignità ai migranti”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è schierato apertamente contro la proposta danese, che deve essere ancora ratificata dal parlamento di Copenaghen, di espropriare i migranti dei loro beni in cambio del diritto di asilo. “A fronte dei tanti bambini morti in mare – dice Mattarella – assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni”. “Una misura – continua, evocando il dramma della Shoah – che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell’Europa”. (Avvenire)
Italiani a Mosul: la frenata del governo iracheno. Dopo che il premier Renzi aveva annunciato il dispiegamento di 450 soldati italiani per difendere la diga di Mosul, il governo di Baghdad frena. La decisione – spiega l’esecutivo iracheno – dovrà infatti passare per il voto del Parlamento e dovrà avvenire attraverso un’intesa preliminare tra i due Paesi. “Ci dovrà essere un’assegnazione formale della commessa”, ha precisato il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Una risposta, quella dell’Iraq – scrive la Stampa – volta a sottolineare come Baghdad non concederà nessuna cessione della propria sovranità.
Chi ha ucciso il leader Hezbollah? Un gruppo dell’opposizione siriana rivendica di aver ucciso Samir Kuntar, leader dei terroristi di Hezbollah nonché responsabile di uno dei più efferati attentati contro Israele. Nei giorni scorsi la paternità dell’attacco contro la sua abitazione è stata riferita ai caccia israeliani e lo stesso movimento di Hezbollah ha accusato Israele (che non ha confermato) dell’eliminazione del suo leader, promettendo vendetta. In un recente video invece, spiega il Fatto Quotidiano, un gruppo legato ai ribelli siriani sostiene di aver compiuto l’attacco contro Kuntar. Secondo il Foglio la teoria non sarebbe invece credibile: le immagini – scrive – non lasciano dubbi; si è trattato di un attacco aereo e a compierlo sarebbe stato Israele perché Kuntar stava aprendo un “fronte siriano” pericoloso al confine con il Golan.
Atene riconosce lo Stato palestinese. Con un provvedimento criticato da Israele, il parlamento greco riconoscerà ufficialmente nelle prossime ore lo Stato della Palestina. A seguire, riporta Avvenire, si terrà una cerimonia alla quale è stato invitato anche il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen.
Obama contro Trump. “Il signor Trump ha capitalizzato le paure della classe operaia, ma anche i dubbi diffusi in alcune sacche dell’elettorato repubblicano e che nascono dal fatto che io sono il primo presidente nero”. Barack Obama, ai microfoni della National Public Radio, critica aspramente la discesa in politica del magnate repubblicano Donald Trump. Dopo le diverse frasi choc contro immigrati e musulmani pronunciate da Trump, Obama non si esime dal tirare in ballo il tema del razzismo, per il quale accusa una frangia del partito repubblicano, e aggiunge: “In un certo senso, io rappresento quel cambiamento che li spaventa”. (Corriere della sera)
Accoglienza, una nuova iniziativa. Arriva in Italia Refugees Welcome, la piattaforma web che permette di stabilire un contatto tra i richiedenti asilo e i privati cittadini interessati a dare ospitalità in un clima più intimo e famigliare. A finanziare la permanenza sarà, in caso di richiedente asilo, il ministero dell’Interno e in caso di rifugiato, la stessa associazione Refugees Welcome. (Il Giorno)
I limiti del politically correct. Sulla Stampa una riflessione riguardo il politicamente corretto e alcuni casi limite. Tra questi, quello degli studenti del Goldsmith College del’Università di Londra che hanno votato quasi all’unanimità contro la proposta di commemorare la Shoah, perché essa era una proposta “eurocentrica” e “colonialista”. Gli stessi hanno votato anche contro la proposta di condannare il terrorismo dell’Isis perché poteva essere considerata una forma di islamofobia.
Omaggio a Lévinas. Avvenire dedica ampio spazio al filosofo ebreo di origini lituane Emmanuel Lévinas, a vent’anni dalla sua morte. A segnare profondamente le sue concezioni, spiega il quotidiano, sarà anche l’incontro con il rabbino misterioso ed errabondo Chouchani e con il Talmud.
Segnalibro. Repubblica annuncia i nuovi libri che leggeremo nel 2016 come Here I am, di Jonathan Safran Foer che torna dopo 11 anni con “una storia di una famiglia ebrea americana alle prese con un matrimonio in frantumi, l’invasione di Israele e un terremoto che devasta il Medio Oriente”. Tra i saggi, anche il nuovo lavoro del premio Nobel Joseph Stiglitz (la cui intervista appare sul numero di Pagine Ebraiche di dicembre) dal titolo The Euro: How a Common Currency Threatens the Future of Europe.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(22 dicembre 2015)