Segnalibro – Anna Frank
Il Diario e i diritti d’autore
Dibattito ancora aperto
Il primo gennaio 2016 è una data che per il mondo dell’editoria significa molto più di un semplice capodanno. Domani infatti scadranno i diritti d’autore sulle opere di alcuni autori la cui morte è avvenuta 70 anni fa. Tra questi Adolf Hitler, il cui Mein Kampf tornerà per la prima volta nelle librerie tedesche accompagnato da un poderoso apparato critico, ma anche Anna Frank, sul cui Diario, a poche ore dal giorno fatidico, due nuovi episodi riaccendono un dibattito inconcluso in corso da vari mesi. La disputa vede coinvolti il Fondo Anne Frank, nato nel 1963 per volontà del padre di Anna e detentore dei diritti sull’opera, e l’accademico francese Olivier Ertzscheid, che in ottobre aveva illegalmente pubblicato online due versioni francesi del Diario, per poi ritirarle dopo l’intervento per vie legali del Fondo con la promessa di riproporle alla fine del 2015 allo scadere dei diritti. Il Fondo tuttavia ritiene inoltre non solo che la versione integrale del Diario pubblicata negli anni Ottanta sia un’opera nuova, che beneficia quindi dei diritti connessi alle opere postume vincolandone la pubblicazione fino almeno al 2030, ma anche che la versione pubblicata nel 1947, da cui Otto Frank aveva eliminato i passaggi considerati “troppo intimi”, sia da considerare opera di più coautori, portando la scadenza dei diritti ancora oltre, nel 2051. Così ora ha indirizzato una nuova lettera a Ertzscheid ripubblicata poi da lui stesso sul suo blog Affordance, in cui invita lo studioso non solo a rinunciare ai suoi propositi, ma anche a informarne tutti i media, spiegare pubblicamente di non aver compreso a fondo i pro e i contro del caso, e al pagamento di una multa di mille euro al giorno per mancata osservanza di un decreto ingiuntivo. Intanto, proprio ieri il tribunale di Amsterdam ha diffuso la notizia di aver emesso una sentenza secondo cui i testi originali del libro possono essere riportati a fini di ricerca, permettendone dunque la pubblicazione alla Casa di Anna Frank e all’Accademia olandese delle Scienze.
La decisione del tribunale non entra nel merito della questione della scadenza dei diritti, ma stabilisce dunque un’eccezione alla norma qualunque data si decida di applicarvi. Il Fondo Anne Frank aveva chiesto al tribunale di Amsterdam di impedire alla Fondazione Anne Frank, che in particolare gestisce il museo della sua casa nella capitale olandese, di pubblicare i testi nel quadro di una ricerca accademica. “Nella sua decisione il tribunale ha preso in considerazione due diritti fondamentali”, hanno spiegato i giudici. “Da un lato gli interessi del Fondo per il mantenimento dei diritti di proprietà intellettuale, dall’altro la libertà di ricerca scientifica”.
Sia la Fondazione e l’Accademia si sono dunque dette soddisfatte della sentenza, mentre tutt’altro che regolati rimangono i conti tra il Fondo e Ertzscheid, il quale ha scritto che la lettera “ha reso il gusto del mio caffè della mattina un po’ più amaro”. Certo si aspettava una reazione del Fondo a poche ore dalla controversa data di scadenza dei diritti, che tiene in considerazione quella della scomparsa di Anna Frank (avvenuta nel campo di Bergen Belsen nel 1945). Allo stesso tempo l’accademico ha scritto però di essere stato colto alla sprovvista dalle altre ingiunzioni, respingendole in quanto secondo lui basate esclusivamente solo sulla sua “intenzione” di pubblicare i testi e definendosi vittima di un “pregiudizio morale” per aver aperto un dibattito sulla questione. “La Storia – ha dichiarato – ha fatto sì che il primo gennaio 2016 molte opere antisemite tra cui il Mein Kampf diventeranno di pubblico dominio, ed è aberrante e spaventoso che il Diario di Anna Frank non lo sia per controbilanciare questa coincidenza”.
Al suo fianco nella battaglia c’è anche la deputata francese Isabelle Attard, che già nei mesi scorsi aveva seguito Ertzscheid nella mossa di pubblicare i testi online. “Credo che il Diario sia estremamente importante – ha detto in queste ore – e privarlo del pubblico dominio significa arrecare un danno alla memoria di Anna Frank”. Ertzscheid dal canto suo ha espresso soddisfazione nel sapere di non essere solo nella sua battaglia da “militante”, come si è più volte definito. “Il mio obiettivo non è di diventare un martire della causa – ha detto – ma qualunque cosa succeda continuerò a difendere l’entrata nel dominio pubblico del testo nella sua versione originale”.
“Se servirà – ha concluso – sono pronto a metterla di nuovo online, sperando di non essere l’unico”.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
(31 dicembre 2015)