Washington spiava Bibi

rassegnaFanno il giro del mondo le rivelazioni del Wall Street Journal secondo cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarebbe stato intercettato dalla Casa Bianca in ogni sua conversazione, incluse quelle con membri del Congresso quando cercava di influire contro l’accordo sul nucleare iraniano. “Restare al buio su Bibi? Questo, ovviamente, non lo faremo”. Così si sarebbe espresso un alto funzionario dell’amministrazione Obama secondo una delle fonti dell’autorevole quotidiano statunitense. La dichiarazione è riportata da Repubblica.

Seimila le pagine di verbali, intercettazioni e testimonianze messe insieme dagli inquirenti sulle azioni terroristiche compiute in novembre a Parigi. Un passo alla volta – spiega il Corriere – 850 professionisti stanno ricostruendo gli attacchi (prima e durante) e stanno facendo luce sulle vite e sulla rete di contatti degli attentatori. Dalle carte sembrerebbero emergere anche sviluppi in direzione del Belgio, Paese da cui arrivavano alcuni dei nove terroristi in azione nella capitale francese.

All’apertura degli archivi sugli orrori di Vichy è dedicato un ampio intervento di Anna Foa sull’Osservatore Romano. “È un gran passo avanti nella ricostruzione della storia e della memoria di un periodo assai nero della storia francese, a lungo rimosso nella memoria collettiva del Paese come una parentesi, uno stato di necessità. Qualcosa – scrive la storica – che poteva essere cancellato dalla gloria della Resistenza”. 

“Cronaca di un assassinio annunciato”. È il titolo del progetto su Yitzhak Rabin che approderà in marzo al Maxxi, opera del regista israeliano Amos Gitai. La mostra, rielaborazione del suo recente film presentato a Venezia, è raccontata dallo stesso al Corriere Roma
“Gli eventi delle ultime settimane in Israele hanno assunto il carattere di un dramma politico dagli avvincenti colpi di scena. Il dramma è sempre quello tra la sinistra e la destra, cioè tra coloro che combattono per una separazione dai palestinesi e la pace e coloro invece che hanno perso ogni speranza e desiderio di raggiungere un accordo”. Questa la tesi esposta dallo scrittore Abraham Yehoshua sulla Stampa.

Il Centro Wiesenthal ha pubblicato la lista dei dieci antisemiti dell’anno. Nella top ten, assieme a terroristi e fondamentalisti islamici, anche il leader laburista britannico Jeremy Corbyn. Una figura approfondita in alcuni suoi controversi risvolti dal Foglio

“Tavecchio è persona competente e capace ma che nella comunicazione ha commesso errori. Non rientra nelle mie funzioni chiedergli un passo indietro. Alle prossime elezioni sarà però il voto a giudicarlo”. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò in una intervista al Giornale in cui vengono definite “imbarazzanti” le parole del numero uno della Federcalcio su gay ed ebrei.

Il Secolo XIX, nella sua edizione genovese, pubblica oggi (senza alcun filtro) l’intervento di un lettore in cui i terroristi palestinesi responsabili di attacchi a militari e civili israeliani non sono definiti tali ma “rappresentanti di una rivolta disperata della gioventù privata dei più elementari diritti”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(31 dicembre 2015)