“Nutrire la speranza, unica via”
L’appello è degli ebrei di Francia: una giornata da vivere tutti insieme, con intensità, in ricordo dei “quattro guardiani dello Shabbat” uccisi un anno fa all’Hypercasher di Porte de Vincennes, a Parigi, dove si trovavano per gli ultimi acquisti in vista del riposo sabbatico.
Una chiamata cui hanno risposto molte Comunità ebraiche d’Italia. A partire da quella romana, che ha dato appuntamento al Portico d’Ottavia per una simbolica chiusura dei locali casher del quartiere. Protagonisti anche i bambini della scuola ebraica, che hanno preparato delle challot, il pane dello Shabbat, distribuito poi a diversi nuclei familiari.
“L’unica via è nutrire la speranza, celebrare l’esistenza oltre la morte. Vincendo la rabbia e il dolore, aprendosi al futuro con forza e determinazione” hanno spiegato la presidente della Comunità Ruth Dureghello e il rabbino capo Riccardo Di Segni, presenti entrambi alla chiusura dei negozi. Nella delegazione comunitaria, tra gli altri, anche il vicepresidente Ruben Della Rocca e i Consiglieri Giorgia Calò, Giordana Moscati, Daniel Funaro e Alberto Ouazana.
Molteplici le adesioni all’HyperShabbat francese. “Una risposta a questo brutale attacco, attraverso un momento di ritrovo comunitario, preghiera e attaccamento alle nostre origini e tradizioni con gioia e fierezza”, sottolinea il rabbino capo di Verona Yosef Labi.
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(8 gennaio 2016)