Terrorismo, Berlino assicura:
“Non ci lasciamo intimidire”

rassegnaSocietà tedesca in lutto, ma ferma nella reazione, dopo i drammatici fatti di sangue avvenuti ieri a Istanbul. “I terroristi sono i nemici dell’umanità intera, che colpiscano in Francia o in Germania, in Siria o in Turchia: il loro bersaglio è la nostra vita libera, di liberi cittadini di democrazie moderne. Li combatteremo con tutta la determinazione necessaria” dice la cancelliera Angela Merkel. “Non ci lasceremo intimidire” incalza il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier. I ripetuti appelli alla fermezza, scrive Repubblica, indicano che la Germania sa benissimo di essere un “bersaglio speciale” nella strategia del Daesh.

Il Concistoro israelitico di Marsiglia ha invitato a non indossare la kippah, “in attesa di giorni migliori”. L’appello è stato lanciato dopo l’agguato a un insegnante, aggredito da un adolescente arabo a colpi di machete. Non tutti sono d’accordo. “Continueremo a portarla”, ha detto ad esempio il gran rabbino di Francia Haim Korsia (Corriere e Il Fatto Quotidiano).
Di certo il clima in Francia è sempre più teso, scrive Repubblica, e facendo i conti risulta che oltre metà delle aggressioni razziste nel paese “sono a sfondo antisemita”. Ancora avvolto nel mistero l’assassinio di Alain Ghozland, 73 anni, consigliere comunale ebreo di Créteil, banlieue di Parigi, ritrovato morto nel suo appartamento. Secondo la polizia, Ghozland “è stato violentemente picchiato”. Anche se la pista privilegiata è quella dell’omicidio a scopo di rapina, l’Ufficio nazionale di vigilanza contro l’antisemitismo – si legge ancora – chiede che siano esplorate tutte le piste, compresa quella islamico-terrorista e quella antisemita.

“Da molti anni esiste nel signor D’Alema un’ossessione che vede in Israele l’origine di tutti i problemi del Medio Oriente e del mondo, a tal punto che egli è disposto a vedere in alcune organizzazioni terroristiche degli alleati per l’Occidente preferibili alla democrazia israeliana”. Così l’ambasciatore israeliano a Roma Naor GIlon, in una lettera inviata al Corriere, commenta la recente intervista del quotidiano all’ex primo ministro.

Il sito Radio Islam, che inneggiava all’odio antiebraico con vere e proprie liste di proscrizione, è stato oscurato. Il provvedimento emesso dal gip di Roma era stato sollecitato dal pm Sergio Colaiocco che sull’episodio ha aperto un’indagine. Ad eseguire il provvedimento, riporta il Corriere, è stata la polizia postale.

Sarebbero 150 gli accademici italiani pronti a firmare un appello, rivolto alla comunità scientifica, per il boicottaggio culturale di Israele. Stando a quanto scrive la Stampa, il testo in lavorazione conterrà un no alle istituzioni ufficiali di Israele, che però non si applicherà “ai singoli intellettuali e docenti israeliani quando invitati (o invitanti) a titolo personale”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(13 gennaio 2016)