Qui Torino – segnalibro
Il Salone riparte dalle identità
È stato innanzitutto il numero di partecipanti – così alto da costringere gli organizzatori a cambiare sede all’ultimo momento – a caratterizzare la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2016 del Salone Internazionale del Libro di Torino, e se le premesse saranno rispettate allora questa ventinovesima edizione, che si terrà al Lingotto dal 12 al 16 maggio prossimi e il cui tema è “Visioni” non potrà non essere un successo.
Pagine Ebraiche, il cui numero zero è stato distribuito in decine di migliaia di copie proprio al Salone del Libro, a maggio 2009, sta già lavorando con l’organizzazione per ripetere il successo degli scorsi anni e, nello spirito che la redazione applica a ogni suo progetto, crescere un poco. Incontri nel programma ufficiale e nell’ambito del SaloneOff, presentazioni e la distribuzione del giornale che ogni anno grazie alla disponibilità e all’ospitalità del Salone raggiunge migliaia di nuovi lettori.
Nonostante le complesse vicende che hanno turbato i mesi scorsi e reso un po’ burrascono il lavoro della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, la prima edizione guidata dalla nuova presidente, Giovanna Milella, si annuncia in crescita, e nel nome del rinnovamento. Saranno innovativi – ha spiegato Milella – sia l’assetto editoriale che i contenuti, anche grazie al rinnovato appoggio della Regione e delle Città e ad alcuni nuovi ingressi nella compagine del Salone. Insieme a lei il presidente della Regione Sergio Chiamparino, il sindaco, Piero Fassino ed Ernesto Ferrero, il direttore editoriale del Salone che ha confermato il focus sulla cultura araba come occasione di scambi internazionali.
Sarà grande lo spazio dedicato all’educazione e alla formazione, a partire da un Ted giovani che al salone vedrà un confronto fra il ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini. Laboratori, formazione, e l’avvio di una grande enciclopedia digitale, nel solco delle esperienze già avviate da altri grandi festival culturali italiani, che unirà gli archivi del Salone del Libro, delle Teche Rai e dell’Istituto Luce, con l’obiettivo di rendere la conoscenza più accessibile a tutti, ma soprattutto ai giovani. E proprio per avvicinare i giovani, e non solo, il Salone del Libro 2016 ha deciso di modificare anche la politica degli ingressi, con un biglietto ridotto per la fascia serale, che permetterà di entrare al Lingotto dopo le 18, una fascia oraria in cui saranno numerosi i concerti e le proiezioni, proprio per avvicinare i giovani ai libri e alla lettura.
Dopo le polemiche sul paese ospite d’onore quest’anno viene inaugurata una nuova formula, con un focus allargato e traversale sul mondo arabo che supera le divisioni degli Stati nazionali, con un criterio questa non geopolitico bensì geoculturale, che vuole sottolineare come la cultura, la letteratura, siano portatrici di diritti, luoghi in cui centrale è il dialogo e il confronto con l’altro. Il Salone 2016 proverà a compilare una sorta di “vocabolario dell’arabo nuovo”, con una lettura critica della storia grazie a un nutrito gruppo di arabisti italiani e internazionali, che aiuteranno il pubblico a comprendere meglio l’evoluzione in corso, la persistenza di problemi antichi, e gli apporti innovativi delle nuove generazioni.
“Il tema scelto per l’edizione 2016, “Visioni” – ha spiegato ancora Ferrero – mostra l’intenzione di guardare lontano, di accettare e cercare di vincere sfide che sembravano impossibili, pensare al futuro e per il futuro attuando progetti forti, basati su una conoscenza vera, ma anche sul patrimonio letterario, artistico e filosofico che costituisce la nostra identità culturale, e dunque nell’indispensabile saldatura tra cultura scientifica e cultura umanistica”. Guardare al futuro, però, non significa dimenticare il passato, e il direttore editoriale ha voluto sottolineare come ogni generazione sia chiamata a reinterpretare la storia per ricavarne nuovi motivi di consapevolezza. Così il Salone ospiterà anche una serie di incontri con alcuni storici – tra cui Carlo Ginzburg – che si sono mostrati capaci di superare gli schemi tradizionali e interpretare il senso profondo dello scorrere della storia, con un occhio speciale alle menzogne e alla violenza che avvelenano le società contemporanee.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(20 gennaio 2016)