Bartali, la volata della Memoria
sul piccolo schermo

bartaliUn viaggio che lascia il segno, sulle orme di un grande campione della bicicletta ma soprattutto di un grande uomo: Gino Bartali, insignito nel 2013 del titolo di Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme. In onda su Raidue per il Giorno della Memoria, lo speciale condotto da Ubaldo Pantani rievoca in particolare il coraggio che lo sportivo dimostrò sotto il nazifascismo, quando mise più volte a repentaglio la sua vita per la salvezza del prossimo. Sia agendo come staffetta della Delasem, la rete clandestina che nel Centro Italia operò in stretto raccordo con alcuni esponenti del clero (riconosciuti anch’essi come Giusti), sia ospitando una intera famiglia di perseguitati in un appartamento di sua proprietà in via del Bandino. Tra i protagonisti del documentario il giornalista UCEI Adam Smulevich, che negli scorsi anni ha contribuito a far luce su molti capitoli incompleti relativi alla biografia dello sportivo di Ponte a Ema insieme alla psicologa Sara Funaro, oggi assessore del Comune di Firenze.
“La figura di Bartali è tra le più affascinanti del Novecento. Campione sui pedali e campione di generosità, è il simbolo di un certo modo di intendere la vita e l’altruismo. Il nostro vuole essere l’omaggio a un grande italiano che è nel cuore di tutti” spiega Massimiliano Boscariol, produttore esecutivo Rai e primo iniziatore del progetto, coadiuvato in questa sfida da Silvana Brizzi e da un qualificato staff di consulenti e collaboratori.
Incalzati dai due autori, Fabio Di Nicola e Antonio Ficarra, i testimoni Giorgio Goldenberg e Giulia Donati raccontano il loro Gino: i suoi slanci di affetto, la semplicità, gli ostacoli che superò per alleviare le loro sofferenze e aiutarli a immaginare un futuro diverso. A parlare sono anche l’avvocato Renzo Ventura, la cui madre ricevette dal ciclista carte di identità falsificate, e il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, che ha posto la propria firma su alcuni importanti carteggi e documenti.
Oltre alle testimonianze dirette tante interviste ad esperti e giornalisti, tra cui Gianni Mura, che traccia un profilo emozionante e completo del monumentale Ginettaccio. E poi immagini d’epoca recuperate negli archivi delle teche Rai e alcune sequenze della fiction, realizzata sempre dalla Rai alcuni anni fa, con le interviste all’attore Pier Francesco Favino, la cui interpretazione è considerata da molti memorabile, e al regista Alberto Negrin. Mentre Dorit Novak, direttrice dello Yad Vashem, racconta al pubblico il significato e le sfide di una istituzione che continua ad essere meta incessante di Memoria. Ha raccontato Favino in una intervista a Grazia: “Bartali è stato il primo personaggio protagonista che mi hanno offerto. Ho tappezzato una stanza con le sue foto e mi ci sono chiuso dentro. L’ho studiato per sei mesi e ho fatto 5 mila chilometri in bici. Volevo capire cosa vuol dire pedalare su una bicicletta che pesa 17 chili. Oggi c’è chi per capire come si vive in fabbrica va su internet, ma il mio mestiere ha a che fare con il corpo, prima ancora che con la mente. Un conto è pensare, un altro è fare un’esperienza fisica”.
Sui luoghi di Bartali, anche se non a pedali, la troupe della Rai ha ricostruito le tappe più significative del suo impegno. Da Firenze ad Assisi, passando per Terontola: il lungo e faticoso itinerario che Gino macinava in poche ore è diventato lo sfondo di una vicenda umana che, sottolinea Di Nicola, è segnata “da un positivo incontro tra sport e morale”.
Perché, come spiega Narciso Parigi, popolare cantore fiorentino, “se non è in paradiso Bartali, allora vuol dire che il paradiso non esiste”.

“Gino Bartali – Il campione e l’eroe” andrà in onda mercoledì 27 gennaio alle 23.50 su Raidue

(26 gennaio 2016)