Ticketless – Tornatore e l’amore

cavaglionLa coincidenza di cui questa settimana intendo servirmi riguarda la simultanea scomparsa di Ettore Scola e l’uscita in sala dell’ultimo film di Tornatore, “La corrispondenza”. Ho visto questo film assai deludente la sera dopo aver rivisto in televisione quel sublime capolavoro che è “Una giornata particolare”. A parte l’attualità del tema-omosessualità, quale abisso nel descrivere il sentimento amoroso! E dire che in un tempo non lontano il nostro cinema insegnava al mondo come va raccontato l’amore. La rima cuore-amore-dolore, la più celebrata dai nostri poeti, è adesso banalmente rivisitata dai nostri registi e dai nostri attori (Scola vs Tornitore, ma anche Mastroianni vs Scamarcio, Loren vs Buy). In un Ticketless del 2 settembre scorso (Minimalismo ombelicale) riportavo una acuta osservazione del decano dell’italianistica Pier Vincenzo Mengaldo, che in un’intervista aveva riconosciuto la capacità degli scrittori israeliani ad affrontare i problemi cruciali dell’esistenza, capacità che scrittori e critici italiani hanno da tempo smarrito. A maggior ragione l’ipotesi si può applicare al cinema israeliano, che negli ultimi anni si è segnalato, oltre alla capacità di mettere in evidenza i nodi irrisolti della politica di Israele, le contraddizioni fra laici e osservanti, a me sembra si caratterizzi proprio nella tenerezza elegiaca con cui ci rappresenta i sentimenti di coppia.

Alberto Cavaglion

(27 gennaio 2016)