Qui Roma – Giorno della Memoria
La musica della libertà

PE in sala“Il Giorno della Memoria non è solo una commemorazione di vittime innocenti della furia e della ferocia nazista e fascista, risponde alla necessità civile e morale di raccogliere il testimone, conservare il ricordo e far sì che le sofferenze e il sacrificio della vita di milioni di persone non sia stato vano”.  Con queste parole il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha aperto, dal palco dell’Auditorium Parco della musica di Roma il concerto tenutosi in occasione del Giorno della Memoria. Ideato e organizzato da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, l’appuntamento ha avuto un parterre d’eccezione, che ha riempito la grande sala per una serata in cui il racconto delle gesta di Arturo Toscanini – cui ha dato la voce Umberto Orsini – si è intrecciato con la musica che il maestro diresse a Tel Aviv nel 1936, durante il concerto che sancì la nascita della Palestine Orchestra, che sarebbe diventata nel ’48 la Israel Philarmonic Orchestra (IPO). Yoel LeviAgli orchestrali della Filarmonica Toscanini di Parma, diretta il 27 gennaio da Yoel Levi, si sono aggiunti tre musicisti d’eccezione giunti a rappresentare simbolicamente la continuità con il progetto di Bronislaw Huberman, il grande violinista polacco che, capito con grande anticipo cosa stava succedendo in Europa si dedicò a creare in Palestina un’orchestra composta dei musicisti ebrei cacciati dalle grandi orchestre all’avvento del nazismo. Oltre a Linor KatzGabriel Vole e Yitzhak Tuné era infatti sul palco il contrabbassista Gabriel Volè, nipote di quel Jacob Surowicz che fu il braccio destro di Huberman e suonò quella sera del ’36 diretto da Arturo Toscanini. Il numero speciale di Pagine Ebraiche intitolato “Toscanini, la musica della libertà”, distribuito in centinaia di copie a tutti gli ospiti della serata, ha offerto la possibilità di approfondire i dettagli della vicenda raccontata durante la serata da Orsini. I testi del musicologo Enrico Fubini, di Piero Melograni, autore di un libro dedicato al grande maestro, di Josh Aronson, autore del film Orchestra of Exiles di cui alcuni frammenti sono stati mostrati durante la serata e dell’ebraista Maria Teresa Milano hanno avuto anche un lettore d’eccezione: l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, infatti, ha assistito al concerto sfogliando una copia di Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano. La musica di Rossini, Brahms, Schubert, Mendelssohn Bartholdy e Weber, che ha riportato la sala al grande concerto del 1936 e il ricordo di Toscanini e Huberman hanno mostrato una volta di più – nell’anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz – come resistere al male fosse possibile. Perché “ognuno di noi ha il dovere di far proprio quell’esempio, per difendere la dignità umana e la vita di tutti coloro che sono vittime di persecuzioni e discriminazioni”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(28 gennaio 2016)