Qui Milano – La cerimonia al Memoriale
Porte chiuse, porte aperte:
la città ricorda e accoglie

IMG_20160131_182643_edit “Porte chiuse, porte aperte”. Una metafora che racchiude in sé il dolore delle persecuzioni e la gioia dell’accoglienza, scelta dalla Comunità ebraica di Milano e dalla Comunità di Sant’Egidio come titolo per l’annuale cerimonia in ricordo degli ebrei deportati dalla Stazione Centrale il 30 gennaio 1944 e nei mesi successivi, svoltasi alla presenza di centinaia di cittadini proprio al Memoriale della Shoah di Milano, il luogo da cui partirono i convogli. Un luogo che, in risposta all’odio a causa del quale vi passarono tante persone condannate a morire senza colpa, ha letteralmente aperto le sue porte, ospitando nei mesi scorsi migliaia di migranti in transito dalla stazione milanese, fornendo loro un letto e un pasto caldo.
“Per noi le porte chiuse sono state terribili, il contrario dell’amicizia e dell’amore”, le parole della testimone e presidente dell’Associazione Figli della Shoah Liliana Segre. “Ma queste stesse porte – ha continuato – hanno accolto quest’estate persone a cui non è stato chiesto il nome né l’identità. I loro sorrisi sono stati una pioggia d’oro in un luogo dove era caduta solo pioggia d’odio e di lacrime”.
La cerimonia – nel corso della quale sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche e vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach, il rabbino capo Alfonso Arbib, il presidente della Comunità di Sant’Egidio di Milano Giorgio Del Zanna, e il direttore del Corriere della sera Luciano Fontana – è stata inoltre l’occasione per presentare la mostra di opere degli studenti del Liceo Artistico Statale Caravaggio di Milano, che hanno lavorato come volontari per l’accoglienza dei profughi al Memoriale e hanno poi rappresentato questo incontro e le storie dei migranti in disegni, installazioni, quadri, sculture.
La decisione di accogliere i migranti, maturata per rispondere al monito di Liliana Segre contro l’indifferenza scolpito sulle pareti stesse del Memoriale, ha unito persone di tutti i credi religiosi le quali, ha notato Jarach (nell’immagine), “hanno testimoniato di una Milano che sa essere unita, aperta e accogliente e in questo luogo hanno dimostrato che sa farlo molto bene”. Un messaggio positivo specialmente in un momento che vede un risorgere dell’antisemitismo che, ha sottolineato Jarach, “dev’essere combattuto non solo per difendere gli ebrei, ma per difendere la libertà di tutti”. Una preoccupazione condivisa anche dal rav Arbib: “Sinceramente non vedo una reazione forte e adeguata a tutto questo da parte della società, e mi aspetterei – il suo appello – che si facesse di più, anche dicendo qualche volta cose impopolari”. Ad affrontare l’argomento anche Fontana, il quale ha affermato che l’antisemitismo è un fenomeno che non deve “mai e poi mai essere sottovalutato pensando che in fondo è una cosa che non ci riguarda”, mettendo in luce la “grande responsabilità di chi racconta i fatti, tenuto a non tralasciare nemmeno gli episodi minimi”.
Per questo, ha affermato Del Zanna, è particolarmente importante mantenere viva la memoria del passato, un compito che Sant’Egidio porta avanti insieme alla Comunità ebraica per il ventesimo anno consecutivo. “Con questa cerimonia ci rivolgiamo alla città affinché nessuno sia più straniero, e l’accoglienza ai profughi in questo luogo costituisce un impegno a sradicare se stessi dalla distanza, dal giudizio, dall’indifferenza”. A sensibilizzare sul tema dell’accoglienza anche la testimonianza di Hussein, musulmano sciita scappato dalle persecuzioni del Pakistan che dopo molte peripezie e sofferenze con l’aiuto di Sant’Egidio ha ottenuto l’asilo in Italia. A ricordare infine lo sterminio dei Rom e dei Sinti per mano nazista il musicista Jovica Jovic, che ha suonato una canzone scritta da suo padre, deportato ad Auschwitz. E sulle note dell’armonica, ancora una volta il monito più importante: “Non dimenticate”.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(1 febbraio 2016)