Trieste – Un nuovo percorso per la Risiera

risieraLa strada da fare è ancora lunga, ma i presupposti affinché il percorso prosegue nella giusta direzione ci sono tutti. Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio attivo in Italia. Da ieri un luogo più comprensibile in tutto il suo orrore grazie al nuovo allestimento multimediale, curato da Francesco Fait, che sembra colmare le prime delle molte lacune didattico-storiografiche che ancora interessano il sito.
In esposizioni fotografie e filmati dei diversi periodi della prima metà del XX secolo, documenti visivi della Risiera e del processo che si tenne a Trieste nel 1976 per stabilire le responsabilità in merito ai crimini nazisti negli anni in cui la città giuliana fu capitale dell’Adriatisches Kuestenland.
“Sul fronte della divulgazione il passo avanti è considerevole, se non altro adesso le scuole in visita non saranno abbandonate a se stesse” spiega Mauro Tabor, consigliere UCEI e della Comunità ebraica triestina, che ha partecipato all’inaugurazione anche in qualità di membro della locale commissione dedicata alla Risiera.
“L’importante – avverte – è non accontentarci di questo primo successo ma guardare oltre. Per capire davvero la Risiera, le sue dinamiche interne ed esterne, i molti silenzi che avvolsero i destini di chi ne fu vittima, è importante contestualizzare questa iniziativa nel suo tempo. E quindi aiutare a comprendere l’odio antisemita che attecchì già nell’Ottocento e stimolare una riflessione che aiuti i più giovani nel loro presente e nel loro futuro”.
Presenti all’inaugurazione anche il sindaco Roberto Cosolini, l’assessore comunale alla Cultura Paolo Tassinari, l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat.

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(1 febbraio 2016)