Israele, ancora terrorismo
Aveva 19 anni Hadar Cohen, l’agente di polizia uccisa ieri da tre terroristi palestinesi nei pressi della Porta di Damasco a Gerusalemme. Gli attentatori, poi uccisi, hanno aperto il fuoco contro di lei e contro una sua collega di vent’anni. I tre erano armati di pistole, coltelli e armi da fuoco. L’ipotesi delle autorità, riporta La Stampa è che i palestinesi volessero compiere “un attentato su larga scala”. Ad evitare una possibile strage, proprio l’intervento della giovane Cohen e dei suoi colleghi, come scrive Fiamma Nirenstein sul Giornale riportando le parole del Presidente d’Israele Reuven Rivlin che “ha ringraziato le forze di sicurezza e le ha chiamate ‘un muro di difesa’ dei cittadini d’Israele”.
Tel Aviv, chi è Mehereta Baruch-Ron. Dall’arrivo a nove anni in Israele grazie all’operazione Mosè a vicesindaco di Tel Aviv, Mehereta Baruch-Ron, in visita in questi giorni a Milano, racconta il suo passato in un’intervista al Corriere della Sera. “Ci chiamano falasha, il nome etiope per chi è forestiero – racconta Mehereta -; non è un bel termine, ma l’idea di essere fuori posto e che ci fosse una terra promessa, la mia vera patria, ad attendermi, mi ha accompagnata fin da bambina”.
Siria, Assad e i jet russi assediano i ribelli. “Con un’offensiva aerea e terrestre senza precedenti l’esercito di Bashar al-Assad e le forze d’élite degli Hezbollah libanesi, appoggiati da decine di cacciabombardieri russi, hanno chiuso una tenaglia attorno ad Aleppo, la più popolosa città della Siria, da 4 anni contesa fra le forze ribelli e quelle del regime”. Lo racconta Giordano Stabile su La Stampa, sottolineando che questo attacco ha fatto saltare il banco a Ginevra, dove si stanno svolgendo i colloqui di pace per la Siria.
Obama, prima volta in una moschea. “No alla retorica anti-musulmana” è il messaggio del presidente Usa Barack Obama, recatosi per la prima volta da quando è alla Casa Bianca in una moschea americana (a Baltimora). Rispetto alle violenze in Medio Oriente, Obama afferma che non è in corso uno “scontro fra le civiltà”, perché “la grande maggioranza delle persone che l’Isis uccide sono uomini, donne e bambini musulmani innocenti” (La Stampa). Di Islam radicale e Occidente parlano gli analisti Michel Onfray e Olivier Roy sul Corriere della Sera. Per il primo, “siamo sottomessi all’Islam”, per il secondo è il nichilismo a portare tra le braccia del radicalismo islamico i musulmani d’Occidente.
Adozioni. “Il successo di un’adozione non dipende dal sesso e va considerato caso per caso. Dipende dal percorso compiuto dai genitori omosessuali per arrivare a questa scelta, se si tratta di una decisione serena oppure se è il frutto di una rivendicazione. Incide molto la storia personale e il tipo di unione dei due individui”, così Gabriel Levi, il direttore del Dipartimento di psichiatria infantile dell’Università La Sapienza, sul Corriere della Sera.
Roma e il palazzo senza pace. “Sessanta inquilini denunciano a Monteverde per antisemitismo e mobbing una vicina che abita in un alloggio dell’ente ecclesiastico”. A raccontare la spiacevole vicenda Repubblica Roma.
Segnalibro. Sull’Espresso la recensione della raccolta “Taci, memoria” dello scrittore Maxim Biller, di origini ebraico-boeme e russe. “Significativo – scrive Wlodek Goldkorn – il testo “Harlem Holocaust”, storia di uno scrittore americano, volgare, opportunista, che dà a Biller l’occasione per demolire alcuni tabù e pregiudizi sulla memoria della Shoah”. Sul Foglio invece la recensione del romanzo d’esordio di Fiammetta Martegani, “Life On Mars”, “una total immersion nella movida 24/7 dei trenta-quarantenni nella città rinomata per dinamismo e vivacità”, ovvero l’israeliana Tel Aviv.
Daniel Reichel
(4 febbraio 2016)