JCiak – Gianni Rondolino (1932-2016)
Da oltre trent’anni la Storia del cinema di Gianni Rondolino è uno dei testi di riferimento nelle università italiane. La sua Storia del cinema di animazione, acuto viaggio alle origini dei cartoni animati, ha fatto a lungo discutere (anche per le critiche al lavoro di Walt Disney). E le sue lezioni appassionate e ironiche hanno formato generazioni di cinefili, trasmettendo loro il gusto e l’amore per il grande schermo.
Scomparso di recente nella sua Torino, Gianni Rondolino è stato docente di Storia e critica del cinema dal 1971 al 1997 e tra volumi, saggi e recensioni per decenni ha esercitato con rigore il difficile mestiere di critico cinematografico (memorabili certi suoi interventi sulla Stampa). Di origine ebraica da parte di madre (la famiglia materna era Colombo) si è dedicato con particolare sensibilità al cinema ebraico, di cui amava soprattutto la vena comica e ironica: primi fra tutti i fratelli Marx e Woody Alllen.
Le sue lezioni su Renoir, Pasolini, Riefensthal, il neorealismo italiano, cinema e musica erano seguitissime e mai fumose, ha ricordato Francesca Rosso su La Stampa. “‘Non so se è chiaro’ chiedeva preoccupato di non essere abbastanza didascalico. C’era un dialogo costante fra la storia del cinema e i film in sala, la musica, l’arte e la vita. Dal fuoco di Cuore selvaggio di Lynch a Il viaggio nella luna di Méliès; dalla danza di Uma Thurman e John Travolta in Pulp Fiction fino alla Corazzata Potëmkin di cui diceva sincero: ‘Lo so che conoscete questo film da Fantozzi’. L’appuntamento era dalle 10 alle 12, tre giorni la settimana, fra il rigore dell’accademia, la piacevolezza del racconto, la magia d immagini e musica”.
“Mi dispiace che d’ora in poi non andrete più al cinema per piacere ma analizzerete piani sequenza e montaggio”, diceva scherzando ai suoi studenti. Di certo la capacità di leggere un film al di là del suo impatto emozionale non aveva spento il suo piacere di spettatore né il suo impegno di animatore culturale. Una veste, quest’ultima, che nel 1981 lo ha visto tra i fondatori del Festival Cinema Giovani che, con coraggio, ha puntato alla scoperta di nuovi orizzonti cinematografici.
In questo piccolo festival Rondolino ha portato tutta la sua curiosità per i nuovi linguaggi, i nuovi registi e le cinematografie meno frequentate. E la scommessa è riuscita alla grande, visto che l’evento di nicchia è oggi il Torino Film Festival, uno degli appuntamenti italiani di maggiore rilievo in campo cinematografico.
Non stupisce, dunque, che fra i suoi studenti vi siano stati nomi poi diventati noti in campo cinematografico: il regista Daniele Gaglianone (Ruggine con Filippo Timi, Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea e Valeria Solarino); Guido Chiesa, regista de Il partigiano Johnny e Belli di papà con Diego Abantantuono. Sono loro oggi a portare avanti la grande lezione di Gianni Rondolino sul cinema.
Daniela Gross
(4 febbraio 2016)