Berlino, arresti e sospetti

rassegnaUna maxiretata di 450 poliziotti in tre Länder tedeschi (Berlino, Nordreno-Westfalia e Bassa Sassonia) ha portato all’arresto di tre algerini sospettati di essere affiliati all’Is. La polizia sta verificando i legami tra almeno uno di loro e i responsabili degli attentati di Parigi. Nel mirino degli arrestati anche Checkpoint Charlie, “una volta storico posto di blocco al confine tra la Berlino Est e Ovest e oggi attrazione per frotte di turisti” (Repubblica).

Dieci miliardi di dollari. È lo stanziamento decretato ieri a Londra dai rappresentanti dei paesi (occidentali e non) maggiormente impegnati sul fronte dell’emergenza profughi. Riporta il Corriere: “Tra i donatori la Germania fa la parte del leone: promette un quarto di tutto il pacchetto. È il Paese europeo che ha accolto il maggior numero di migranti (oltre un milione nel 2015, tra cui 430.000 siriani) e offre 2,5 miliardi di dollari. Segue da lontano la Gran Bretagna con 1,75 miliardi di dollari. Poi la Francia con un miliardo sino al 2018. Gli Stati Uniti parlano di 900 milioni. Scarso invece il contributo dei Paesi arabi. Gli Emirati sono fermi a 137 milioni. E l’Arabia Saudita non supera i cento. L’Italia ne stanzia 400”.

Giustizia israeliana implacabile con i responsabili dell’uccisione di Mohammad Abu Khdeir, il 14enne palestinese rapito, stordito e bruciato vivo un anno e mezzo fa a Gerusalemme, in quella che tre estremisti concepirono come una ritorsione per la precedente uccisione di tre adolescenti ebrei da parte di Hamas. Ergastolo a uno degli estremisti, allora minorenne. Al coetaneo complice 21 anni di carcere. Come scrive il Quotidiano Nazionale, la corte si pronuncerà la prossima settimana sul terzo degli imputati, un uomo di 33 anni.

Il Manifesto pubblica oggi l’ultima corrispondenza dal Cairo di Giulio Regeni, il dottorando italiano barbaramente ucciso in Egitto. Ad essere raccontate sono la vita e le attività dei sindacati indipendenti. Il presidente al-Sisi ha detto intanto a Renzi di aver ordinato al ministero dell’Interno e alla Procura generale di “perseguire ogni sforzo per togliere ogni ambiguità” e “svelare tutte le circostanze” della morte di Regeni. Un caso al quale, ha spiegato, “le autorità egiziane attribuiscono un’estrema importanza”.

“È stato nominato il nuovo direttore sanitario dell’Ospedale Israelitico di Roma: è Amalia Allocca, una figura di grande capacità. Siamo lieti di poterci avvalere di una professionalità così solida e riconosciuta. Si è inoltre insediato il commissario prefettizio Narciso Mostarda, e questo è il primo passo per tornare alla convenzione con il servizio sanitario pubblico”. Così il commissario straordinario dell’Ospedale Israelitico Alfonso Celotto (Il Tempo).

“Hanno lasciato l’Unione Sovietica, ora è tempo che tornino”. Vladimir Putin invita in Russia le famiglie ebraiche che stanno lasciando i loro paesi d’origine per via dell’antisemitismo. Putin è così intervenuto durante un colloquio con il presidente dello European Jewish Congress, Moshe Kantor, che aveva definito quella degli ebrei d’Europa “la peggiore situazione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale” (il Venerdì).

Due giornate di chiusura della Curva Nord e una per i settori Distinti Tevere e Distinti Monte Mario dell’Olimpico. È la sanzione comminata alla Lazio per responsabilità oggettiva dopo gli orrendi cori razzisti di alcuni suoi tifosi contro il calciatore Koulibaly del Napoli e contro i sostenitori partenopei.
Il doppio turno di chiusura per la Nord è scattato per la recidiva risalente a cori razzisti in Lazio-Genoa del 9 febbraio 2015: il provvedimento di una giornata di stop era stato sospeso e ora, non essendo decorso l’anno richiesto come ‘periodo di prova’, “è stata riattivata quella sanzione” (Gazzetta dello sport).

“Esiste la retorica degli ‘italiani brava gente’, ma esiste anche un’altra retorica, piuttosto diffusa in Italia: quella dell’auto-denigrazione. Forse la Giornata della Memoria sarebbe stata più completa se fossero state ricordate altre vicende a cui molti studiosi israeliani, fra cui lo storico Daniel Carpi, hanno reso omaggio frequentemente”. Così scrive Sergio Romano sulla propria rubrica quotidiana sul Corriere. L’ambasciatore ricorda tra le altre le figure di Guelfo Zamboni, Giorgio Perlasca e Giuseppe Bastianini. E ancora, sottolinea come nelle zone occupate da forze militari italiane, soprattutto in Francia, “gli ebrei trovarono accoglienza e poterono vivere pressoché indisturbati sino all’8 settembre 1943”.

In scena domenica a Roma lo spettacolo “Ghetto”, del coreografo Mario Piazza, con cui si chiudono le iniziative locali dedicate al Giorno della Memoria. “L’isolamento imposto, violento, e quello più subdolo ma non meno estraniante che si genera negli animi per via dell’insicurezza e del timore. Il ghetto di Mario Piazza è l’uno e l’altro: è fisico e spirituale, è ebreo, zingaro e di ogni minoranza, è incastonato nel passato e pericolosamente attuale” (Corriere Roma).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(5 febbraio 2016)