Israele, soccorso ai feriti siriani

rassegna Quasi seicento siriani, per lo più combattenti delle milizie anti Assad, ma anche civili, uomini, donne e bambini, rimasti feriti sotto un bombardamento o dopo aver calpestato una mina. A curarli, medici e infermieri israeliani, a cui li hanno portati dal confine i soldati di Tzahal con le ambulanze militari. Succede all’ospedale Rivka Ziv di Safed, in Galilea, nel nord di Israele, che nonostante i difficili rapporti con la Siria accoglie i feriti della guerra fratricida che sta dilaniando il paese, la cui storia è raccontata oggi da diversi giornali italiani. “Per noi sono pazienti. Non domandiamo da che parte stanno”, la testimonianza del chirurgo Khassis Shokry riportata dal Corriere della sera.

All’ospedale di Gaza. “Hamas accoglie i terroristi di Isis a casa sua a Gaza per sottoporli, nei suoi ospedali, alle cure mediche di cui necessitano”, riporta Fiamma Nirenstein sul Giornale. “I guerrieri più feroci del mondo – scrive Nirenstein – vengono introdotti nella Striscia in cambio di denaro, di armi, di beni vari, provengono naturalmente dal Sinai attraverso i tunnel costruiti da Hamas lungo il suo confine, e vengono condotti poi all’ospedale Nasser nella città di Khan Yunis”. Il tutto mentre Hamas continua ad istigare i palestinesi a colpire Israele con attacchi suicidi e cerca di ricucire i rapporti con Fatah incontrandone i vertici a Doha.

Giulio Regeni, la Comunità ebraica al funerale. Una cerimonia semplice, informale, libera, “come Giulio”. Questo il desiderio della famiglia per i funerali di Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo. Non ci saranno dunque funerali di Stato e nessuna autorità sarà presente a Fiumicello, il paese d’origine di Giulio in provincia di Udine, ma “una cerimonia cattolica, celebrata venerdì nella palestra comunale, aperta alle comunità musulmana ed ebraica”, riporta il Corriere. “Chiederò al nostro referente udinese di andare”, sottolinea Alessandro Salonichio, presidente della Comunità ebraica di Trieste, responsabile dell’intera regione. Proseguono intanto le indagini sulla morte di Regeni, ma restano ancora molti misteri. Per gli inquirenti l’ultima chiamata del giovane è stata fatta “a un docente universitario italiano”: quel giorno doveva stare in casa, ma il telefonino è ora introvabile.

Una barriera intorno a Israele. Chiudere tutte le frontiere di Israele con una barriera protettiva o un muro, come misura per aiutare il paese a sentirsi più tutelato e scoraggiare attacchi da oltre confine, dove agiscono “le belve feroci”. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è riferito ai miliziani dello Stato Islamico, annunciando l’intenzione di intensificare le protezioni a tutte le frontiere durante un sopralluogo compiuto a nord di Eilat, lungo il confine con la Giordania, dove è in fase di costruzione una barriera di 30 chilometri per proteggere la zona. A riportare la notizia, tra gli altri, Repubblica.

Pace, la ricetta di Angelica. Come si ottiene la pace? “Trasmettendo i valori della diversità, dell’accoglienza. Coinvolgendo attraverso l’arte, il gioco, la musica. Dialogando con noi stessi, trattandoci con indulgenza. E soprattutto aborrendo la violenza, la prepotenza e l’individualismo che squalifica deboli e diversi”. Questa la ricetta di Angelica Edna Calò Livne, ebrea romana che dal kibbutz Sasa porta avanti progetti all’insegna del dialogo, intervistata da Avvenire in occasione della pubblicazione del suo libro Memorie di un angelo custode (Cantagalli), un dialogo immaginario con un angelo che parla in romanesco.

Foibe, il Giorno del ricordo. Ricorre oggi il Giorno del Ricordo, per conservare la memoria delle foibe, degli eccidi e del conseguente esodo degli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Molte le iniziative solenni, tra cui quella prevista per questa mattina in Senato alla presenza delle massime autorità dello Stato, e molte anche le testimonianze riportate dai giornali italiani. Tra le altre, Avvenire racconta la storia di Egea Haffner, la bambina con la valigia ritratta in quella che è diventata una delle foto simbolo del tragico esodo. Il Corriere del Trentino racconta invece i momenti di tensione a Trento in occasione dell’iniziativa commemorazione in piazza di membri di Fratelli d’Italia e CasaPound. Massiccio il dispiegamento delle forze dell’ordine per evitare scontri con gruppi contrari al movimento di estrema destra.

La Francia contro il cospirazionismo. È allarme in Francia per il dilagare delle teorie cospirazioniste che fioriscono dopo ogni tragedia e distorcono la percezione della realtà, specie nei giovani. Da questa presa di coscienza, racconta il Messaggero, nasce la decisione del ministro della Pubblica istruzione Najat Vallaud-Belkacem di varare una campagna nelle scuole, organizzando una giornata di studio con insegnanti e psicologi per “lanciare un movimento” e creando il sito web ontemanipule.fr, perché il fenomeno “non va sottovalutato: danneggia i rapporti con la scuola e con il sapere”. Già da anni in Francia esiste anche un Osservatorio del cospirazionismo, diretto da Rudy Reichstadt.

Il kibbutz di Bernie Sanders. La Stampa racconta del lavoro del candidato alle primarie democratiche Usa Bernie Sanders come volontario dell’Hashomer Hatzair nel kibbutz di Sha’ar Ha’amakim. Sanders aveva raccontato di quella parte del suo passato in un’intervista televisiva, senza tuttavia voler rivelare il nome del kibbutz. A ritrovarlo il giornalista israeliano Yossi Melman in una vecchia intervista da lui realizzata su Haaretz nel 1990.

Napoli, porte aperte in sinagoga. Le pagine locali del Mattino riportano l’iniziativa in occasione della Giornata Internazionale della Guida Turistica (21 febbraio) della Comunità ebraica di Napoli, che aprirà le sue porte offrendo tour storico-culturali alla sinagoga.

Bari, a colloquio sulla Memoria. Sulla Gazzetta del Mezzogiorno, un’ampia presentazione dei temi che saranno trattati domani nella conferenza intitolata “La Memoria irrequieta. La Shoah tra rimozione, negazione, ritualizzazione e ossessione”, che si terrà all’Università degli Studi di Bari, organizzata dall’Associazione Italia-Israele e dall’Archeoclub d’Italia. Un’iniziativa che nel capoluogo pugliese segue la presentazione di oggi del volume Pop Shoah? Immaginari del genocidio ebraico (ed. Il Nuovo Melangolo), di Claudio Vercelli e Francesca Romana Recchia Luciani (Corriere del Mezzogiorno).

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(10 febbraio 2016)