IL TREDICESIMO MESE NEL CALENDARIO EBRAICO Adar, una duplicazione necessaria

adarLa famiglia Levi Minzi (Levi di Magonza) vive a Padova dalla seconda metà del XV secolo. Ne è capostipite Rabbì Yehudah ben Eli’ezer ha-Levi Mintz, rabbino della città per 47 anni. Aveva lasciato la Germania con l’espulsione del 1462 per Padova, dove morì centenario nel 1508. Sotto la sua guida la Yeshivah di Padova, per certi aspetti parallela a un istituto universitario, funzionava come un Sinedrio in miniatura, in cui i casi concreti venivano presentati agli studenti-colleghi e sottoposti al loro giudizio in sede di studio. “Per questa ragione, emergendo dal consenso di una comunità di studiosi esperti…, le decisioni assunte… avevano peso particolare, quasi come se fossero state emanate direttamente da D.” (R. Bonfil, Rabbis and Jewish Communities in Renaissance Italy, Londra, 1993, p. 26). Tutti i suoi scritti furono distrutti nel Sacco di Padova poco dopo la sua morte. Solo sedici responsi furono riscoperti successivamente e pubblicati insieme a quelli del marito di sua nipote R. Meir Katznellenbogen (detto il Maharam da Padova dall’acronimo del suo nome): essi contengono molti dati interessanti sulla storia e i costumi del suo tempo. “Quanti ignoranti abbiamo oggi – scriveva R. Yehudah ha-Levy Mintz – i quali, privi di dignità propria, credono di farsi onore gettando discredito sugli altri? Ecco perché si moltiplicano i maldicenti!” (Resp.n. 6). Sulle dispute interne sentenziava: “Occorre ponderare la ricompensa di un’azione meritoria a fronte della perdita della pace… La cosa è lasciata al buon cuore dei tementi del S. che procedono nelle vie della dolcezza” (Resp. n. 15). Nel suo Responso n. 9 R. Yehudah ha-Levy Mintz ci fornisce un’analisi approfondita delle halakhot relative all’anno embolismico. Come è noto, i mesi dell’anno ebraico sono stabiliti in base alle fasi lunari (machzor halevanah), mentre gli anni e le stagioni seguono il moto apparente del sole intorno alla terra (machzor ha-chammah). La somma di dodici mesi lunari è mediamente di 354 giorni, 11 in meno rispetto all’anno solare. La necessità di conciliare i due cicli nasce dal fatto che secondo la Torah Pesach, che comincia il 15 del mese di Nissan, deve sempre cadere nella stagione di avìv (primavera): “Osserva il mese di Aviv e farai Pesach per H. tuo D., poiché nel mese di Aviv H. tuo D. ti ha tratto fuori dall’Egitto” (Devarim 16,1). L’adattamento si compie aggiungendo un mese in più all’incirca ogni tre anni, cosicché l’anno in questione, detto embolismico (shanah me’ubberet), comprende tredici mesi anziché dodici. Si duplica il mese di Adar in quanto esso è chiamato nella Bibbia ebraica dodicesimo mese: se infatti si duplicasse qualsiasi altro mese, ci sarebbero degli anni in cui Adar perderebbe lo status di dodicesimo mese e si contravverrebbe al versetto. In una fase più antica la decisione se intercalare o meno il secondo Adar spettava di volta in volta al Sinedrio di Yerushalaim in base a considerazioni legate all’agricoltura e alla meteorologia. Dopo la sospensione del Sinedrio (metà del IV sec.) i Maestri hanno stabilito una regola fissa, per cui il secondo Adar viene intercalato sette volte ogni diciannove anni, per l’esattezza il 3°, 6°, 8°, 11°, 14°, 17°, 19° anno di ogni ciclo. Il corrente anno 5776 è il 19° e ultimo del 304° ciclo lunare dalla creazione del mondo. Negli anni embolismici si festeggia Purim nel secondo mese di Adar, in modo da accostare il più possibile fra loro le due feste di redenzione, Purim e Pesach. Allo stesso modo i quattro Sabati segnalati in cui si legge una Parashah speciale nel secondo Sefer si celebrano nel secondo Adar, in quanto sono strettamente legati alle due ricorrenze. Tuttavia anche nel primo mese di Adar vale il principio: mi-she-nikhnas Adar marbim be-simchah, “da quando comincia il mese di Adar si aumentano le manifestazioni di gioia”. Inoltre, nei giorni 14 e 15 del primo Adar (noti come Purim Qatàn) non si recitano le preghiere penitenziali. Ci sono peraltro due argomenti inerenti alla vita ebraica delle famiglie che meritano di essere approfonditi. Come ci si regola con il Bar Mitzvah e con gli anniversari? Quale dei due mesi di Adar “fa testo” in questi casi? Dal momento che occorre essere certi che il ragazzo abbia effettivamente compiuto tredici anni completi, si celebra il Bar Mitzvah sempre nel secondo Adar, a meno che l’anno in cui il ragazzo è nato non fosse anch’esso embolismico: in tal caso, se il ragazzo è nato nel primo Adar, celebrerà anche il suo Bar Mitzvah nel primo Adar. A proposito degli anniversari vi sono invece minhaghim differenti. I sefarditi celebrano l’anniversario nel secondo Adar, al pari di tutte le altre ricorrenze. Gli ashkenaziti, invece, lo celebrano nel primo Adar, per due motivi: a) la recitazione del qaddish acquisisce meriti all’anima del defunto e ciò deve essere fatto prima possibile; b) il secondo Adar è più gioioso del primo, in quanto comporta la festa di Purim e i Sabati segnalati. Vi è tuttavia chi usa osservare nell’anno embolismico un “doppio” anniversario in entrambi i mesi. Fanno eccezione, secondo tutti, i casi in cui anche il decesso è avvenuto in anno embolismico: in tal caso se il decesso è avvenuto nel primo Adar lo si ricorderà nel primo Adar e analogamente per il secondo Adar.

Alberto Moshe Somekh, rabbino
Pagine Ebraiche, febbraio 2016