Qui Parigi – Ilan Halimi, dieci anni dopo
“Un simbolo per tutti noi”
Sono passati dieci anni da quando il giovane ebreo francese Ilan Halimi, all’epoca 23enne, venne rapito e ucciso da una cellula criminale islamica nota come la gang dei barbari, guidata da Youssouf Fofana.
A ricordarlo con commozione centinaia di persone riunitesi ieri nei giardini parigini che portano il suo nome in Avenue du General Michel Bizot nel corso di una serata organizzata dall’associazione no profit Collectif Haverim.
Ebreo francese di origine marocchina, Ilan lavorava in un negozio di telefonia di Parigi e nel gennaio del 2006 venne abbordato da una ragazza. Credendo di uscire per un appuntamento, si ritrovò vittima di uno degli attacchi antisemiti più crudeli ed efferati degli ultimi anni. Dopo una prigionia durata per 24 lunghissimi giorni, Halimi venne ritrovato agonizzante il 13 febbraio presso il binario ferroviario di Sainte-Genevieve-des-Bois e morirà poco dopo in ospedale.
Ieri le letture di passi scelti con amore dalla sorella e dai suoi cari si sono succedute alla musica che Ilan amava di più. Un evento che voleva essere un inno alla vita al quale non sono mancati il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, oltre al Gran rabbino di Francia Haim Korsia e al vicepresidente del Crif (l’organo ombrello che riunisce le organizzazioni ebraiche del Paese) Gil Taieb.
A partecipare anche Emilie Frèche, autrice con la madre di Ilan, Ruth, del libro che ricostruisce la vicenda e da cui è stato tratto il film 24 jours di Alexandre Arcady, oltre all’attore protagonista che lo ha interpretato, Syrus Shahidi.
Patrick Beaudin, deputato per la circoscrizione di Val-de-Marne, ha scritto sul proprio profilo Twitter: “Contro la barbarie oggi vince la vita”, mentre una dei tanti partecipanti dichiara a Le Parisien “Non importa dire se era arabo o ebreo. Ilan era prima di tutto un ragazzo” e un altro dice: “Halimi è diventato il simbolo dell’antisemitismo in Francia”.
Nella stessa serata 250 persone hanno partecipato a un convegno organizzato dall’Union des Etudiants Juifs de France nel quale sono stati esaminati i dati dell’ultimo sondaggio sull’antisemitismo in Francia alla presenza di Frédéric Dabi, presidente dell’Institut français d’opinion publique. Sabato sera, dopo la fine di Shabbat, si terrà un nuovo omaggio a Bagneux, il luogo dove si è consumato il suo calvario, nel quale interverranno il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve e il presidente del Consistoire central israélite de France, Joël Mergui.
r.s. twitter @rsilveramoked
(12 febbraio 2016)