Scontro Nato-Russia sulla Siria
Mosca parla di Guerra Fredda

rassegnaSiamo “caduti in una nuova Guerra fredda” a causa dell’ostilità della Nato contro la Russia. Ad affermarlo, il primo ministro russo Medvdev durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in cui si discute soprattutto delle crisi in Siria, Libia ma anche Ucraina (Corriere). Sulla prima gli Stati Uniti mandano un messaggio chiaro a Mosca, sostenitrice di Assad: nel futuro siriano l’attuale dittatore non è contemplato. “Se Assad non rispetterà gli impegni, è possibile che invieremo truppe di terra”, avvisa il segretario Usa John Kerry, incassando l’appoggio di Arabia Saudita e Turchia (Repubblica). Il ventilato accordo tra le forze anti-Isis sembra così lontanissimo seppur l’Altro rappresentante agli Esteri dell’Ue, intervistata dal Corriere, si dica “non del tutto pessimista”, su questo punto. Secondo Mogherini non è l’intervento militare la soluzione per la crisi siriana mentre prioritario è l’impegno umanitario. Per il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti è necessario evitare lo scontro con la Russia e dialogare con Mosca (Repubblica).

Attenzione all’Isis in Europa. Il Premier francese Manuel Valls avverte l’Europa e i suoi cittadini: “Ci saranno altri grandi attentati, è una certezza. La minaccia non diventerà minore”. Lo fa da Monaco mentre è in corso lo scontro tra Russia e paesi Nato sulla Siria, dove l’obiettivo dovrebbe essere sconfiggere l’Isis. “Il premier francese – scrive Repubblica – conferma i timori dell’intelligence francese che negli ultimi rapporti ipotizza un’escalation fino a un 11 Settembre europeo, attacchi simultanei in diverse città del continente”. “Noi dobbiamo dire ai nostri popoli la verità, ha dichiarato Valls, spesso criticato in patria per i suoi discorsi giudicati troppo allarmistici.

Dialogo Ue-Israele. Si riapre il dialogo tra Israele e Unione europea. Dopo il gelo seguito nel novembre scorso alla decisione di Bruxelles di varare le etichette sui prodotti degli insediamenti israeliani, venerdì l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, hanno avuto un colloquio telefonico chiarificatore (Osservatore Romano). Intanto continuano gli episodi di violenza in Cisgiordania, dove una ragazza palestinese è rimasta uccisa dopo aver cercato di colpire con un coltello un soldato israeliano di guardia alla Tomba dei Patriarchi (Avvenire).

L’Egitto contro i tunnel di Hamas. Fermare il contrabbando di armi dal Sinai alla Striscia di Gaza. È l’obiettivo dei militari e delle ruspe egiziane, impegnate a distruggere i tunnel costruiti dai terroristi di Hamas nel sud della Striscia e utilizzati per portare armi all’interno del territorio palestinese. A raccontare questa battaglia dei tunnel La Stampa.

Wolinski, i disegni rimasti nel cassetto. Arriva nelle librerie francesi Fou d’amour, volume postumo di George Wolinski, graffiante disegnatore di Charlie Hebdo assassinato dai terroristi islamici nell’attentato alla redazione del giornale satirico. L’opera, scrive Repubblica, è “una generosa selezione di vignette per la maggior parte inedite, nelle quali si ritrova l’autentico Wolinski al cento per cento, che riserva momenti di divertimento puro sul tema dell’amore”.

C’è del rischio in Danimarca. Cosa sta accadendo in uno dei Paesi riconosciuti come “modello della socialdemocrazia, dello Stato sociale che pensa ai cittadini, e dei cittadini che contraccambiano con fiducia”. Cosa sta accadendo alla Danimarca, “il Paese europeo che ha salvato i suoi ebrei?”. A chiederlo allo scrittore danese Jens Christian Grondahl è Donatella Di Cesare in una conversazione che appare oggi sul Corriere Lettura. Tra i temi toccati, il nuovo volto dell’antisemitismo: l’antisionismo. Anche in Danimarca, “la critica alla occupazione dei territori porta a modalità nuove, talvolta quasi impercettibili, con cui si mette in questione il diritto di Israele a esistere. – afferma lo scrittore – Inoltre c’è un antisemitismo latente fra i musulmani, che rappresenta il pericolo più grave. In alcuni quartieri di Copenaghen gli ebrei non possono camminare senza il timore di essere insultati”.

Segnalibro. “Se la storia degli Ebrei arriva fino a Schengen” il titolo della Gazzetta del Mezzogiorno per la recensione, a firma di Maria Pia Scaltrito, del libro Storia degli ebrei. Dalle origini ai nostri giorni (Einaudi 2015) di Michel Abitbol. Su Repubblica invece viene presentato il volume Chagall. Viaggio nella Bibbia curato da Sylvie Forestier, Nathalie Hazan-Brunet e Evgenia Kuzmina.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(14 febbario 2016)